Novak Dokovic come il Marchese del Grillo: ” io so io e voi…”. Sapete bene come si conclude il celebre adagio che ben si adatta al campione di tennis, che si è sempre rifiutato di dichiarare se fosse vaccinato. Il numero uno del tennis, ha ottenuto una dispensa papale, per partecipare agli Australian Open di tennis.
Novak Dokovic come il Marchese del Grillo
“Ho trascorso del tempo fantastico con i miei cari durante la pausa e oggi sto andando in Australia con un permesso di esenzione. Let’s go 2022!”. Cosi su Instagram il tennista Serbo ha annunciato quello che per i comuni mortali sarebbe impossibile. Craig Tiley, infatti, il direttore del torneo, era stato chiaro: per poter giocare a Melbourne, i tennisti devono essere completamente vaccinati.
Lo sport che non da il buon esempio
Il messaggio lanciato a livello internazionale è quantomeno pessimo. Lo sport dovrebbe dare il buon esempio, non consentire a un presunto non vaccinato di poter partecipare a un torneo dove erano state prese delle decisioni precise e conformi ai tempi che corrono. Le logiche dello show sportivo, quelle economiche, non giustificano questa decisione in un momento in cui tutto il mondo è alle prese con restrizioni di mobilità, contatto con gli affetti più cari, impedimenti professionali.
Essere il numero 1
Un’eccezione come questa, mostra ancora una volta una divisione tra privilegiati e penalizzati dalla pandemia. Essere il numero uno di uno sport così popolare, dovrebbe importi una capacità di discernimento tra ciò che desideri, partecipare al torneo, e valutazione dell’opportunità di partecipare, rispetto a chi ha rispettato le regole e rispetto a un mondo che ti guarda e ammira per ogni gesto che fai.
Ripensaci Nole!