Nuovo anno, nuove abitudini. Per i cittadini certo ma anche per i Comuni italiani che dal primo gennaio scorso sono ormai sono obbligati a differenziare la frazione umida dei nostri rifiuti.

Rifiuti, dal 1°gennaio per i Comuni obbligo di differenziare la frazione umida

Gli scarti organici dovranno quindi essere separati dagli altri e raccolti insieme ai residui di cibo e agli imballaggi in plastica biodegradabile certificati EN13432 per la trasformazione in compost. Con due anni d’anticipo l’Italia recepisce dunque la direttiva europea 2018/851 e dispone che i Comuni attivino un servizio di raccolta della frazione umida attraverso contenitori a svuotamento riutilizzabili o sacchetti compostabili certificati.

Rifiuti, la raccolta dell’organico fondamentale per la differenziata del nostro Paese

La raccolta dell’organico è stata fondamentale nel raggiungimento del 65% di raccolta differenziata nel nostro Paese mentre l’aumento della produzione di compost (7 milioni di tonnellate in Italia, meglio di noi fa solo la Germania) permette di restituire materia organica al terreno, migliorandone la fertilità, e sottrarre carbonio all’atmosfera dove, sotto forma di CO2, è uno dei principali fattori del surriscaldamento climatico. È quanto mai importante dunque differenziare attentamente e utilizzare i prodotti corretti: buttare l’umido nei sacchetti di plastica convenzionale significa fa finire quella stessa plastica nella catena alimentare.

Le soluzioni adottate dai Comuni italiani per differenziare la frazione umida dei rifiuti

Molti Comuni si sono mossi per tempo affidandosi per esempio ai sacchetti SUMUS, per uso domestico e non, sia per la raccolta dell’umido che per quella della carta. Sono realizzati al 100% con carta riciclata, resistenti ai liquidi, alle forature e alle rotture, interamente compostabili e completamente biodegradabili. I vantaggi di un prodotto simile sono numerosi:

  • aumento della qualità e quantità dell’organico e della carta raccolti e differenziati pur diminuendo il peso della frazione organica grazie alla traspirazione;
  • riduzione del costo di trasferimento presso gli impianti di trattamento;
  • più biogas  e di qualità migliore;
  • si elimina l’effetto trascinamento proprio degli altri tipi di involucri, che devono essere aperti per offrire l’organico ai processi;
  • si ottimizzano il numero dei giri e le quantità di raccolta;
  • si riducono il consumo di carburante e le emissioni inquinanti.

Gli studi scientifici sulla raccolta dei rifiuti organici

Il Politecnico di Milano ha condotto e pubblicato nel 2018 e nel 2019 uno studio sul ciclo di raccolta dei rifiuti organici certificando che con i sacchetti di carta Sumus si arriva a produrre sino all’80% di biometano in più rispetto alla bioplastica. Nel 2018 l’azienda ha ricevuto il premio Zerowaste, le buone pratiche di impresa verso i rifiuti zero e a Ecomondo 2018 il premio sull’innovazione in campo ambientale. Nel 2014 e 2015 Forlì e Cerale hanno vinto il premio di Comune più organico nell’ambito del concorso La città per il verde. Entrambi utilizzano i sacchi Sumus per la raccolta differenziata dell’organico.