Dopo le polemiche, la beffa. Il Movimento 5 Stelle, dopo la controversa votazione della base, che ha dato il via libera alla richiesta del finanziamento 2×1000 ai partiti, rimane a bocca asciutta. Una vera e propria doccia gelata prima dei fuochi di capodanno per Giuseppe Conte.
Niente 2×1000 per il Movimento
A decretare il nulla di fatto per i 5 Stelle è stata la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici, organo che delibera i finanziamenti ai partiti e che ha respinto la richiesta di accesso ai fondi da parte dei grillini. Il motivo è burocratico: per avere accesso al finanziamento, i partiti – o simili – dovevano fra le altre cose essere iscritti al registro dei partiti entro lo scorso 30 novembre. Cosa che il Movimento non ha fatto, visto che la votazione per l’accesso al 2×1000 si è tenuta sulla piattaforma Skyvote proprio nel giorno della deadline. Inoltre, per la Commissione, lo statuto presentato non risulta conforme alla legge. Una vera batosta per Giuseppe Conte e per le casse a 5 Stelle, sempre più vuote anche a causa dei mancati pagamenti da parte degli eletti e dei vari parlamentari che hanno dato addio allo schieramento a partire dal 2018.
Le reazioni del Movimento
La prima reazione, frustrata, da questa bocciatura è quella di Sergio Battelli, deputato dato molto vicino a Luigi Di Maio: “Fatemi capire, tutto di corsa a votare sul 2×1000 e poi si scopre che il nuovo statuto non era adeguato per la richiesta? Si chiude in bellezza questo 2021”, il suo sfogo social.
Michele Gubitosa, uno dei 5 vicepresidenti voluti dall’avvocato del popolo, manifesta perplessità per la scelta della Commissione: “In realtà non è mai successo che la Commissione di garanzia abbia approvato uno Statuto così come presentato, forse una volta sola, e parliamo di statuti di solito impostati sulla forma-partito tradizionale, in linea con una legge di riferimento. Per intenderci, anche Pd, Fratelli d’Italia e Lega hanno dovuto interloquire, modificare e sono andati al Tar per difendere i loro statuti”. Ma ciò, per il momento, non riempirà le casse pentastellate.
Gli altri esclusi
“Mal comune, mezzo gaudio” dice un detto popolare: perché il Movimento 5 Stelle non è l’unica forza politica ad essere stata bocciata dalla commissione. Oltre alla creatura di Beppe Grillo la Commissione respinge le richieste di Coraggio Italia, L’alternativa c’è, Europeisti, oltre ad Alternativa Popolare e il Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea.