Da oggi, 1 gennaio 2022, nel Molise ci sarà solo una dottoressa che praticherà l’IVG, l’interruzione volontaria di gravidanza.
Secondo i dati del Ministero della Salute su 3 strutture ospedaliere e 27 medici operativi, solamente 2 non sono obiettori di coscienza. Ad oggi, l’unico policlinico dove è possibile abortire è l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Il problema, oltre al numero esiguo di medici non obiettori, è che il ginecologo M. Mariano andrà in pensione a breve e per ora nessun altro medico prenderà il suo posto. Il pensionamento del dott. Mariano è stato ritardato per ben due volte, vista la mancanza di sostituti, e ora rimarrà solo Giovanna Gerardi, la dottoressa che lo affiancava soltanto però per 18 ore alla settimana.
Molise e IVG: solo un medico non obiettore di coscienza
L’allarme era stato lanciato mesi fa dall’associazione Luca Coscioni, ma la conferma è arrivata con il risultato del concorso pubblico dell’Azienda sanitaria regionale del Molise, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di un medico non obiettore di coscienza. Dal verbale redatto dalla Commissione esaminatrice ASREMil 26 novembre è risultato che “nessuno dei candidati ammessi al concorso si è presentato a sostenere la prova scritta”.
Cosa prevede la legge 194 del 1978
Il tutto sta accadendo nonostante ci sia une legge, la n. 194/1978, che assicuri l’assistenza, in tutti gli ospedali italiani di interventi volti all’interruzione volontaria di gravidanza.
ART. 1: Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’igv, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Ma come appare chiaro in questa circostanza sarà molto difficile per il sistema sanitario molisano rispettare la legge. (…)
ART. 9: Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale.
L’Italia e i diritti su cui lavorare
Alla luce dei dati appare evidente che con un solo medico in servizio, per 18 ore settimanali, il diritto riconosciuto dalla legge 194 del 1978 e presente nell’art. 9 non potrà essere garantito in Molise. Ad oggi, quindi, è necessario lavorare non solo alla tutela del diritto, ma anche alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su una realtà che è davanti agli occhi di tutti ma spesso ignorata.