Tamponi farmacie. Con i contagi alle stelle e la diffusione sempre più rapida del Covid, il Governo corre ai ripari. Nuove restrizioni e regole per frenare l’avanzata della variante Omicron. Nessuna festa in piazza, uso obbligatorio di mascherine FFP2 per coloro che vogliono viaggiare o assistere a spettacoli e discoteche chiuse.
Tamponi e farmacie. La situazione
Non è stato fatto alcun decreto o fissata alcuna norma per alleggerire la pressione nelle farmacie per la questione tamponi. Un problema che ha trovato il suo exploit con l’entrata in vigore del Green Pass semplice, che permetteva a coloro che avessero scelto di non vaccinarsi, una via alternativa per accedere a ristoranti, bar, eventi e spettacoli.
Lunghe le code di fronte alle farmacie ma nulla se paragonato al periodo natalizio.
“Le persone hanno atteso più di 3 ore per fare un tampone antigenico. Volevano passare le feste in serenità, non per paura di aver contratto veramente il virus. La maggior parte di loro non aveva sintomi quali febbre, mal di testa, raffreddore o mancanza di sapori/odori. Il loro desiderio era stare tranquilli”. Secondo M. R., una farmacista della zona di Torrevecchia a Roma, la maggior parte delle richieste erano a scopo precauzionale. “Il 24 Dicembre 2021 abbiamo infatti trovato ‘solamente’ 27 positività su 500 e più tamponi effettuati”.
“Il 27 dicembre abbiamo finito i tamponi alle 15. Solitamente le nostre scorte duravano 2 giorni. Ci eravamo preparati alla corsa ai tamponi, ma non credevamo venissero più di 700 persone. La media, in questa farmacia è molto più bassa” così G. P. infermiere addetto al servizio tamponi del Santa Maria di Roma.
“Molti si sono scoraggiati nel vedere metri e metri di fila – spiega la dott.ssa L. P. della farmacia S. Gregorio XII – Sono entrati per chiedere di sottoporsi al tampone e poi dopo l’ammonimento della possibile attesa di 50 minuti di coda, hanno sviato per il tampone Fai-da-te”.
Il dottor De Feo, della Farmacia Don Gnocchi di Roma, tra le altre criticità ha evidenziato che la presenza di lunghe code porta allo scoraggiamento del cliente che necessita di farmaci da ricetta rossa o di altri articoli come integratori, cosmetici o semplici creme da viso. “La vendita degli articoli in negozio o nelle vetrine è pressoché nulla. Sugli scaffali i prodotti venivano acquistati con una cadenza continua. Ora la situazione è diversa, si è capovolta”.
Problemi con soluzioni palliative
In piena pandemia tanti sono gli aspetti da curare e su cui porre l’accento. Ristori per le attività in perdita, regole per contenere il contagio, cure per prevenire la malattia, hub per la somministrazione di vaccini. Un impegno su più fronti, che necessita una risposta non più estemporanea e palliativa, ma strutturata e coordinata.