Manca sempre meno all’arrivo nei cinema italiani di Matrix Resurrections, il prossimo 1° gennaio. La pellicola è invece già disponibile negli Stati Uniti e in gran parte del mondo e continuano, quindi, ad arrivare commenti a dichiarazioni dai suoi realizzatori.
Gli sceneggiatori di Matrix Resurrections e le due idee fondamentali alla base del film
È la volta dei due co-sceneggiatori di Matrix Resurrections, Aleksandar Hemon e David Mitchell, raccontare alcuni dettagli della pellicola. In particolare, durante un’intervista con il sito SlashFilm, i due hanno evidenziato quali fossero le due “idee fondative” dell’intero progetto, per la sua autrice Lana Wachowski.
Mitchell, già autore del romanzo Cloud Atlas, adattato per il cinema proprio dalle sorelle Wachowski nel 2012, ha indicato nell’elemento metatestuale la prima di queste visioni di base. All’inizio del film, infatti, apprendiamo che la trilogia originale di Matrix esiste in quel mondo sotto forma di una serie di videogame sviluppata da Thomas Anderson, il personaggio interpretato da Keanu Reeves.
“Lana ci comunicò questa idea per cui la trilogia era un artefatto reale nel mondo di Matrix Resurrections”, racconta David Mitchell.
“Il semplice concetto – continua lo sceneggiatore – della trilogia di Matrix esistente come serie di videogiochi in questo universo ‘riavviato’ in cui è proprio Thomas Anderson ad averla sviluppata venti anni fa, proprio mentre la trilogia di film nel nostro universo veniva proiettata nei cinema, era per me irresistibile”.
L’altra idea alla base del progetto andava, però, oltre gli aspetti più ‘cervellotici’ che da sempre caratterizzano la saga, e riguardava la storia d’amore tra Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie-Anne Moss). Come dichiarato dalla stessa Lana Wachowski, c’è un lato emotivo molto forte in Matrix Resurrections, e questo doveva essere il cuore del film.
“L’amore doveva essere predominante nella storia”, ha sottolineato ancora Mitchell. “Lana aveva perso i suoi genitori – continua – e voleva che il loro innamorarsi di nuovo, la ‘resurrezione’ del loro amore, fosse un concetto dominante. In questo modo, il suo amore, ma anche il nostro amore verso i suoi genitori sarebbe stato inscritto nel film, come un monumento commemorativo”.
Il casting, tra ritorni e sostituzioni
David Mitchell e Aleksandar Hemon, hanno poi avuto modo di affrontare una delle questioni più dibattute dai fan, sin dall’annuncio del cast di Matrix Resurrections: le assenze di Hugo Weaving e di Laurence Fishburne.
Yahya Abdul-Mateen II interpreta, infatti, una versione alternativa di Morpheus (interpretato da Fishburne nella trilogia originale), mentre per l’agente Smith, Jonathan Groff è stato chiamato a sostituire Weaving. Tuttavia, intervistato da Gizmodo, Hemon ha precisato che solo l’assenza di uno dei due era prevista fin dall’inizio.
“Sapevamo che Hugo Weaving stava discutendo del suo possibile ritorno nel ruolo dell’agente Smith, quindi abbiamo scritto il personaggio pensando a lui. Poi però ci hanno detto che non era stato possibile averlo nel cast”, spiega Hemon.
In conclusione, però, lo sceneggiatore precisa che “l’agente Smith sarebbe stato comunque diverso da come lo ricordiamo nei precedenti film, a prescindere dall’attore che lo avrebbe interpretato”.
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