Maurizio Buratti, conosciuto da tutti come Mauro da Mantova, si è spento ieri sera all’età di 61 anni. Il carrozziere era una voce nota della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, in onda su Radio24. A darne l’annuncio su Twitter è stato David Parenzo, uno dei due conduttori della trasmissione.

Morto per Covid Mauro da Mantova

Commentatore ed “interventista”, come amava definirsi, della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, Buratti combatteva da giorni all’ospedale di Borgo Trento di Verona dove era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Ricoverato dal 10 dicembre ha pian piano smesso di rispondere alle cure fino al tragico epilogo avvenuto alle 22 di ieri sera. A darne notizia su Twitter è stato il conduttore David Parenzo, con cui “Maurone” si era più volte infervorato per via delle sue opinioni totalmente opposte sui vaccini. “È morto ieri sera alle 22 nell’ospedale di Verona Mauro da Mantova. Riposa in pace ovunque tu sia, vecchio complottista. Spero solo che la tua triste storia serva da esempio a tutti coloro che ancora alimentano dubbi su efficacia dei vaccini“. Così Parenzo su Twitter.

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Mauro da Mantova ed il suo ricovero

Maurizio Buratti era un No vax convinto, solo pochi giorni prima del suo ricovero durante uno dei suoi ultimi interventi alla Zanzara, si era vantato di aver fatto l’untore in un supermercato con la temperatura corporea a 38°. Se a dare notizia della morte era stato Parenzo, a dare notizia del contagio era stato Giuseppe Cruciani, altra voce del programma di Radio 24, che in un’intervista al Corriere della Sera aveva spiegato: “L’ultima volta che l’ho sentito era domenica sera. Ero insieme al primario. Lui gli ha raccomandato nuovamente di seguire tutte le indicazioni dell’ospedale. Ma fino all’ultimo lui non ha voluto essere intubato”. Definisce il vaccino un siero sperimentale, si rifiuta di farlo e dice addirittura che avrebbe chiesto asilo in Corea o in Turchia. Vede complotti nelle banche, nelle case farmaceutiche, è pure convinto che Parenzo fosse figlio di Riccardo Schicchi. Non partecipa a nessun movimento, ma fa parte di chat negazioniste, dove di certo si nutre di concetti”. Proprio Cruciani ha convinto Mauro da Mantova a ricoverarsi in ospedale.

Il cordoglio di Cruciani

Cruciani, sul proprio profilo Instagram ha espresso il suo cordoglio per la morte di Buratti: “Mauro non c’è più. Ho sperato, abbiamo sperato, che la sua pellaccia ancora una volta potesse vincere su tutto. Niente. Era una testa dura, e quella maledetta settimana è stata forse fatale. Aveva deciso di campare in un certo modo, nessuno lo avrebbe fermato e la nostra grande comunità gli voleva bene nonostante le sue storture, le sue teorie, i suoi umori. Conservo nel cuore tutti i tuoi messaggi di insulti, le contumelie e le lunghe conversazioni al telefono quando eri più calmo. Eri Belvaman, volevi essere Re, l’interventista radiofonico per eccellenza, eri felice quando qualcuno ti riconosceva per strada e ti chiedeva un selfie. Eri, sei, Mauro da Mantova. Ti abbiamo preso in giro, ci hai insultato, ce ne siamo dette di tutti i colori fino alle soglie di un tribunale, ma ci siamo divertiti come mai nella vita. E oggi ho ricevuto un colpo al cuore. Prevale il vuoto, nell’anima, e penso a quello schermo in radio dove non ci sarà più scritto: “Mauro da Mantova, vuole intervenire”. Ciao Maurone, ovunque tu sia”.