Perché proprio ora si sta discutendo di una quarantena ridotta per i vaccinati con terza dose? Il “sasso” è stato lanciato su Radio Cusano Campus ai microfoni de L’Italia s’è Desta dal professor Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe. Nel programma condotto da dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti Cartabellotta ha snocciolato i numeri avvertendo che, di questo passo, si rischia di bloccare l’Italia.
Il motivo di questa preoccupazione è semplice: ci sono troppo contagi. O meglio, c’è un boom di tamponi che rischia di lasciare a casa milioni di persone.
Cosa fare se si è contatto con un positivo? La quarantena è necessaria?
Il Ministero della Salute ha spiegato, prima di tutto, cosa si intenda per contatto stretto. Parliamo di una persona che vive nella stessa casa o che ha avuto un contatto fisico diretto, come una stretta di mano. Oppure parliamo di una persona che ha avuto un contatto faccia a faccia, a distanza minore di due metri, per almeno 15 minuti.
Farmacie di turno prese d’assalto
Questa è l’altra parte del problema. A causa della variante Omicron molti italiani si stanno sottoponendo in maniera sempre più frequente a tampone. Anche persone che non hanno sintomi e che stanno bene decidono, ogni giorno, di fare i test per andare a trovare un parente e o per accedere in una qualche attività che magari lo richiede, per non parlare di chi ha bisogno del green pass perché non vaccinato. Le lunghe file fuori dalle farmacie testimoniano questo trend. Con questa attività di monitoraggio a tappetto spuntano fuori molti casi di covid rilevati anche in persone assolutamente sane e vaccinate le quali, qualche mese fa, magari non si sarebbero sottoposte a tampone per andare a casa dei genitori o per svolgere qualsiasi altra attività.
Contagi in aumento ma Ospedali sotto controllo
Anche se i contagi sono in forte aumento l’occupazione delle terapie intensive in Italia rimane comunque sotto controllo. Nonostante gli allarmi, la situazione più preoccupante riguarda la Calabria che ha il 25% dei posti occupati. Questo pechè, come detto, molti positivi sono asintomatici o comunque hanno i sintomi del covid in forma molto lieve.
Perché si rischia la paralisi?
Secondo le statistiche ogni persona ha, al giorno, tra i 5 ed i 10 contatti stretti. Se da qui a gennaio dovessimo arrivare, come detto dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, a circa 100000 contagi giornalieri, vorrebbe dire avere potenzialmente in quarantena 1milione di italiani al giorno che dovrebbero restare a casa per ben 5 giorni. Nel frattempo verrebbero rilevati altri contagiati e messi in quarantena altri contatti stretti. Insomma, in 7 giorni (durata attuale della quarantena) potenzialmente potrebbero rimanere a casa 7 milioni di italiani. Un “fardello” che sarebbe insostenibile sia a livello economico che sociale.
CTS si riunisce il 29 dicembre per decidere sulla quarantena ridotta
Per questo appare ormai scontato che il Comitato Tecnico Scientifico che si riunirà il 29 dicembre deciderà per una riduzione della quarantena per i contatti stretti. Bisogna ancora capire se passerà a tre giorni oppure a quattro.