Accadde oggi, 28 dicembre 1941: termina la battaglia di Natale. Fu combattuta presso Petropavlivka in Russia durante la Seconda guerra mondiale, tra le truppe dello CSIR, ovvero il Corpo di Spedizione Italiano in Russia, e le truppe dell’Armata Rossa sovietica.
Accadde oggi, 28 dicembre 1941: termina la battaglia di Natale
La divisione Celere (composta dal 3° e 6° Reggimento bersaglieri) fu letteralmente decimata per difendere duramente le proprie posizioni per tre giorni dal 25 al 28 dicembre 1941. A un certo punto però dovettero ripiegare al caposaldo del XXV Battaglione, per contrattaccare e riconquistare tutte le postazioni. Anche le divisioni Torino e Pasubio furono decimate. Alla fine, le forze italiane guidate dal bravo generale Giovanni Messe riuscirono a prevalere al costo di vittime e feriti.
La tragedia della campagna italiana di Russia
Quando nel giugno del 1941 la Germania nazista decise di attaccare l’URSS di Stalin facendo scattare la famosa “Operazione Barbarossa”, Benito Mussolini, contro il volere di Hitler, decise di intervenite spedendo in Russia il CSIR che poi divenne ARMIR nel ricompattamento delle fila e con l’arrivo di altri due corpi d’armata italiani dopo le prime gravi sconfitte. Il CSIR, forte di tre divisioni, divenne operativo in poco tempo e arrivò al fronte a metà luglio.
Le caratteristiche dello CSIR
Inizialmente inquadrato nell’undicesima Armata tedesca e poi nel Panzergruppe 1, il CSIR partecipò alla campagna di Russia fino all’aprile del 1942. Da CSIR ad ARMIR: schierata a sud, nel settore del fiume Don, l’ottava Armata italiana insieme alla seconda Armata ungherese e alla terza Armata rumena, avrebbe dovuto coprire il fianco sinistro delle forze tedesche che in quel momento stavano avanzando verso Stalingrado.
L’odissea e il dramma dei soldati italiani in Russia
I rapidi capovolgimenti al fronte cambiarono il corso della battaglia. Dopo l’accerchiamento delle forze tedesche a Stalingrado, la successiva offensiva sovietica iniziata il 16 dicembre 1942 travolse il II e il XXXV Corpo d’armata italiano e sei divisioni tra forze tedesche e rumene furono costrette a una precipitosa ritirata. Fu solo l’inizio dell’odissea che coinvolse il Corpo d’armata alpino nel mese seguente. Il 15 gennaio 1943, infatti, una seconda grande offensiva sovietica a nord del Don travolse gli Alpini ancora in linea, i quali, mal equipaggiati e a corto di rifornimenti, iniziarono una terribile ritirata nella steppa, incalzati dalle divisioni sovietiche e costretti a patire enormi sofferenze (nella foto: soldati sovietici).
La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV a cura di Fabio Camillacci. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 16 alle 17.30. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del venerdi.