Con la Variante Omicron che avanza nel nostro paese uno dei nodi da risolvere è quello relativo al rientro a scuola dopo le vacanze natalizie.

A chiarire la questione è intervenuto in prima battuta il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Lo stesso ha provveduto ad inviare ai sindacati maggiori una convocazione per martedì 4 gennaio 2022. L’argomento saranno i contenuti della Legge di Bilancio e alle prospettive per la ripartenza scolastica.

Temi della riunione del 4 gennaio

Il precariato rimane il tema di fondo da affrontare per un rilancio del settore e l’emergenza dell’organico Covid. A seguito del confronto, si dovranno affrontare le situazioni più specificatamente sindacali a partire dal rinnovo del contratto nazionale e dal contratto integrativo sulla mobilità.

A stilare però le principali regole per il rientro degli studenti è il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per il contrasto del Covid.

Questo il piano scuola per fronteggiare la variante

  • Fondamentale sarà lo screening nelle scuole. Il generale Figliuolo, assicura che sono stati effettuati in queste settimane oltre 18mila tamponi in 470 istituti scolastici. “La Difesa, prontamente scesa in campo, sta attualmente impiegando a sostegno delle Regioni”.
  • Altra disposizione imprescindibile per un rientro a scuola in sicurezza è l’utilizzo delle mascherine in classe. Il governo ha stanziato 5 milioni di euro che saranno impiegati per l’acquisto di Ffp2. Queste, saranno distribuite a chi svolge attività scolastiche e didattiche a favore dell’infanzia.
  • Questione fondamentale però rimane l’importanza della campagna vaccinale che attraverso la così detta dose Booster dovrebbe garantire una maggiore copertura e quindi sicurezza. Scatterà, infatti, dal 10 gennaio l’avvio delle somministrazioni dei richiami (booster) con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose. “Siamo pronti a vaccinare tutti i cittadini che lo vorranno: ora più che mai dobbiamo ricordarci che il vaccino è l’unico sistema per proteggerci dal virus e dalle sue varianti”.
  • Ultimo dettaglio di questo piano straordinario è rappresentato da coloro che gestiranno i ragazzi in classe, ovvero il personale scolastico ordinario e straordinario, ovvero assunto con contratti “Covid”. I dirigenti scolastici spiegano come le scuole non possano fare a meno di questo personale per poter garantire il funzionale delle attività didattiche. I collaboratori Covid verranno utilizzati per sorvegliare i molti accessi allestiti onde evitare assembramenti, igienizzare ambienti e superfici anche più volte al giorno, rifornire costantemente bagni e aule di ogni presidio sanitario. Assisteranno, inoltre, gli alunni nelle predisposte “aule covid”.

Il contributo delle regioni

Il lavoro fondamentale però rimane in mano alle Regioni con gli stessi presidenti coinvolti attivamente nel lavoro di monitoraggio delle criticità e del numero di contagi. Questo numero rispecchia l’andamento osservato nella settimana precedente nel Report esteso dell’Istituto superiore di sanità. Il 48% dei casi è presente nella fascia d’età 6-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5%, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.