Zangrillo contro tutti. Il medico dell’ospedale Vita-salute di Milano attacca il sistema mediatico che avrebbe dato in questi giorni un’informazione distorta sui contagi, creando un effetto panico sulla popolazione. Sono tre i tweet attraverso cui il Prof. Zangrillo lancia il suo punto di vista in rete: il primo tre giorni fa, quando il 24 dicembre scrive “Quando il paese sarà distrutto, ne chiederemo ragione agli scienziati e ai giornalisti innamorati del Covid 19”

Zangrillo contro tutti

Il secondo tweet arriva il giorno di Santo Stefano, Zangrillo fotografa una lunga coda di persone in attesa del tampone di una farmacia e scrive: “Ore 10 a Milano 200 metri di coda per alimentare le casse delle farmacie, il terrorismo giornalistico e certificare la morte del paese”. Il tema lanciato dal medico é chiaro, troppa enfasi mediatica, troppa paura in circolazione che rischia di paralizzare ancora il paese, con tutte le conseguenze gravi dal punto di vista sociale. Un punto di vista coraggioso, in un momento dove la paura non è solo veicolata dai media, che non fanno altro che registrare e fotografare la realtà, ma anche da un passa parola tra amici e familiari, in cui si percepisce una nuova recrudescenza dei contagi.

Il terzo tweet

Il Professor Zangrillo non placa la sua polemica nel corso delle ore e con l’ultimo tweet fino a questo momento pubblicato, riporta una testimonianza da lui stesso raccolta quando si è “fermato a parlare con gli operatori della Croce Bianca , che gli spiegano che a Milano non c’é nessuna pressione, solita routine”. Zangrillo chiude il tweet con la domanda “Perché i media ci raccontano altro?

Mentre scrivo questo articolo, i tweet continuano a essere condivisi da migliaia di persone. Zangrillo da vita a una sorta di controinformazione sul Covid, mettendo in dubbio la narrazione mediatica, che in questo momento pone l’accento sull’aumento dei contagi e i pericoli di un sovraffollamento delle terapie intensive. Problemi che esistono e che meritano un’attenta valutazione, ma colpisce indubbiamente, che un medico bravo e competente come Zangrillo, ridimensioni in modo importante la gravità della situazione.

Il Prof. Zangrillo e i lavativi

L’ultimo capitolo social scritto dal docente universitario, è stato pubblicato alle 15 circa, del 27 dicembre. Qui Zangrillo torna a tweettare contro le regole sulla quarantena scrivendo che “L’Isolamento preventivo in quarantena domiciliare per i contatti asintomatici di persone positive è norma che bloccherà l’Italia e farà contenti i lavativi”

Zangrillo e Bassetti

Zangrillo non è solo. Con toni diversi e senza attaccare il sistema mediatico, il Prof. Matteo Bassetti rilascia un’intervista al Secolo XIX che indica una strada diversa da quella che si percorrendo: “basta quarantena per i contatti con i positivi, non si possono applicare le norme del 2020 con l’80% della popolazione vaccinata”. I medici Zangrillo e Bassetti, quindi, chiedono scelte diverse dal punto di vista della comunicazione e dal punto di vista delle valutazioni tecniche in termini di regole. Una gestione diversa della pandemia.

Le due cose non possono essere separate. La comunicazione risente inevitabilmente dell’approccio governativo alla gestione della pandemia, a i due professionisti pongono sul tavolo un problema serio, che richiama a un obiettivo ineludibile, evitare di fronteggiare il covid, usando un gergo calcistico, in difesa, facendo catenaccio.