Torna “Voltiamo pagina” la rubrica dedicata ai consigli di lettura della settimana

Scopriamo gli autori Jonathan Franzen e Eshkol Nevo attraverso due consigli di lettura incentrati su dinamiche famigliari.

“Crossroads” di Jonathan Franzen (Einaudi 2021) è un romanzo intenso e trascinante, a tratti comico, a tratti drammatico e pieno di dolore.

Il tempo della storia va dai giorni dell’Avvento nel mese di dicembre del 1971, alla Pasqua successiva, nella primavera del ’72. Il luogo dell’azione è la cittadina di New Prospect, presso Chicago, in Michigan, dove sorge la chiesa locale, la First Reformed, di cui il pastore Russ Hildebrandt svolge le funzioni di vice. Al centro dell’intreccio narrativo c’è dunque la famiglia Hildebrandt, con il loro carico di segreti, incomprensioni, debolezze. La crisi del matrimonio fra il reverendo Russ – infatuato di una giovane vedova della sua congregazione – e la moglie Marion è la crepa da cui si dipanano tutte le altre.

Con questo romanzo Franzen mette in scena un microcosmo di sogni, paure, rivalità e sensi di colpa. Da una parte l’imperativo antico della legge morale, dall’altra la vita degli esseri umani, emozionante, spaventosa e ingovernabile.

Un dramma della quotidianità raccontato con empatia

 

“Tre piani” è un romanzo del 2015 dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, tradotto e pubblicato in Italia nel 2017 per i tipi di Neri Pozza Editore.

In questo libro lo scrittore israeliano narra tre storie personali ma soprattutto di relazioni familiari, che hanno luogo in un condominio come tanti, nei pressi di Tel Aviv.

La prima storia viene raccontata da Arnon, che vive al primo piano del palazzo ed è in un periodo di crisi coniugale con la moglie Ayelet. Al secondo piano vive invece Hani e alla base della storia si intravede ancora una crisi coniugale che fa da cornice ad una insoddisfazione personale. Infine, al terzo piano, leggiamo il racconto di Dovra, anziana giudice in pensione, rimasta vedova e completamente sola. Stavolta lo strappo insanabile è avvenuto tra genitori e figlio.

I tre monologhi si sviluppano su piani emotivi diversi e rappresentano un’allegoria delle tre componenti della teoria freudiana della personalitàː Es, Io, Super-io. Inoltre le storie proposte in Tre Piani, attraverso le vite dei tre inquilini offrono un ritratto ampio e complesso della società israeliana.

Un libro che genera o attiva qualcosa nell’anima.

Per saperne di più rivedi la puntata di Restart 264 con la bookgrammer Silvia Sbaraglia

 

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