Blocco licenziamenti 2022. Nella prossima legge Legge di Bilancio sarà contenuta una norma per fermare i licenziamenti fino ad aprile 2022, “al fine di salvaguardare il tessuto occupazionale e produttivo” italiano.
Blocco licenziamenti 2022, come funziona
Stando alla bozza del testo della Manovra, il divieto di licenziamento non è esplicito, ma sarebbe la conseguenza della previsione dell’obbligo, a carico del datore di lavoro, di comunicare con 90 giorni in anticipo al dipendente interessato la decisione di licenziarlo. Di fatto, non si potrebbe licenziare fino ad aprile 2022. In mancanza della comunicazione, o in caso di comunicazione prematura, il licenziamento “individuale o collettivo” sarebbe nullo.
A chi si applica
Non tutte le aziende sono coinvolte dal provvedimento. La norma infatti si riferisce solo ai datori di lavoro che intendono “procedere alla chiusura di una sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomi situato sul territorio nazionale” e che, nel farlo, decidono di licenziare “un numero di lavoratori non inferiore a 50”.
Piano di ricollocazione
La norma prevede che il datore di lavoro, entro 60 giorni dalla comunicazione, elabori un piano di ricollocazione, non superiore a 12 mesi, per limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura. Il progetto in questione va presentato agli stessi interlocutori, per poi essere oggetto di discussione nei successivi 30 giorni.