Salvare la barriera corallina è davvero impossibile? In Indonesia gli scienziati hanno ascoltato il suono della barriera corallina che torna a vivere.
Come salvare la barriera corallina: l’esempio arriva dall’Indonesia
Oltre a registrazioni video e foto da cui si è potuto confrontare il prima e il dopo sono stati i suoni, ascoltati per la prima volta, a far capire agli scienziati di essere sulla strada giusta nella difficile via del recupero e salvataggio delle barriere coralline. Quello che si è verificato in Indonesia è stato un successo strepitoso.
Il progetto di recupero della barriera corallina dell’Indonesia
Nelle isole dell’Indonesia centrale migliaia di metri quadrati di corallo vengono coltivati su barriere che erano state precedentemente distrutte. Non c’era però la certezza che i nuovi coralli sarebbero stati in grado di rianimare l’intero ecosistema della barriera. Ora un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Exeter e dell’Università di Bristol in Inghilterra li ha trovati in un incoraggiante stato di buona salute, con un accompagnamento sonoro mai registrato prima. “I progetti di restauro possono avere successo nella ricrescita del corallo, ma questa è solo una parte dell’ecosistema”, ha affermato l’autore principale dello studio, il dott. Tim Lamont dell’Università di Exeter e del Mars Coral Reef Restoration Project “Questo studio fornisce prove entusiasmanti che il ripristino funzioni davvero anche per le altre creature della barriera corallina: ascoltando le barriere coralline, abbiamo documentato il ritorno di una vasta gamma di animali“. Il professor Steve Simpson, dell’Università di Bristol, ha aggiunto: “Alcuni dei suoni che abbiamo registrato sono davvero bizzarri e completamente nuovi per noi scienziati. Abbiamo ancora molto da imparare su cosa significhino tutti e sugli animali che li stanno creando ma, per ora, è incredibile anche solo poter sentire l’ecosistema tornare in vita”.
Un progetto cominciato nel 2013
I lavori per il progetto di restauro erano iniziati nel 2013 grazie al lavoro di personale locale e di esperti stranieri utilizzando telai metallici esagonali chiamati “Reef Stars” seminati con corallo e posati su una vasta area. Le Reef Stars stabilizzano le macerie e danno il via alla rapida crescita dei coralli, portando alla rinascita dell’ecosistema più ampio. Gli scienziati hanno potuto vedere che la vita è tornata nella barriera corallina semplicemente osservandone l’attività ma anche utilizzato registrazioni acustiche eseguite nel 2018 e nel 2019 che hanno dimostrando come il sito stia tornando in piena salute. Mochyudho Prasetya del Mars Coral Reef Restoration Project ha dichiarato di aver ripristinato e monitorato queste barriere per molti anni e di come sia quasi incredibile avere sempre maggiori prove che tutto il lavoro fatto sia stato utile al ritorno in vita della barriera.
Ambiente: i rischi per la sopravvivenza di ogni barriera corallina
I rischi per la sopravvivenza di questi delicatissimi ecosistemi rimangono. Alla domanda sulle molteplici minacce che devono affrontare le barriere coralline, inclusi i cambiamenti climatici e l’inquinamento delle acque, il dott. Lamont ha ricordato che: “Se non affrontiamo questi problemi più ampi, le condizioni per le barriere coralline diventeranno sempre più ostili e alla fine il ripristino diventerà impossibile”. Lo studio infatti dimostra come il ripristino delle barriere coralline possa davvero funzionare ma anche di come sia solo parte di una soluzione che deve includere anche un’azione rapida sui cambiamenti climatici e le altre minacce alle barriere coralline in tutto il mondo. Lo studio è stato in parte finanziato dal Consiglio di Ricerca sull’Ambiente Naturale e dal Fondo Nazionale Svizzero per la Scienza. L’articolo pubblicato pochi giorni fa sul Journal of Applied Ecology si intitola: “Il suono del recupero: il successo del ripristino della barriera corallina è rilevabile nel paesaggio sonoro”.