Ha avuto il via libera definitivo l’assegno unico familiare, il nuovo strumento di sostegno alla famiglie che modificherà le modalità di aiuto dello Stato. L’assegno, a differenza del passato, sarà universale e soprattutto potrà essere richiesto anche da lavoratori autonomi e partite iva.

Assegno unico, come richiederlo

l’Assegno unico potrà essere richiesto a partire da gennaio ma la misura prenderà vita effettivamente a marzo quando scatteranno anche i benefici della nuova Irpef a quattro aliquote e, con un conguaglio, si recupereranno gli sconti previsti per i due mesi precedenti. Entrambi i genitori dovranno firmare la domanda altrimenti si riceverà solo il 50% dell’assegno.

Quali sono i requisiti?

L’aiuto è rivolto a tutti i lavoratori con figli a carico, anche agli stranieri che risiedono in Italia da almeno due anni, e fino ad un reddito di 50mila euro. Scatta dal settimo mese di gravidanza e vale fino ai 21 anni di età. Sono 11 milioni gli assegni stimati dall’Inps per circa 7,3 milioni di famiglie, con un importo compreso tra 175 euro mensili e 50 euro, in base all’Isee che andrà presentato con un’apposita domanda a partire, come detto, da gennaio. Chi riceve il reddito di cittadinanza non dovrà fare domanda.

Le reazioni politiche

Licia Ronzulli, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha commentato positivamente l’approvazione: “Il via libero definitivo all’assegno unico è una bellissima notizia. Con questa misura le famiglie ottengo la centralità che meritano, tanto più in una fase drammatica come quella che stiamo attraversando a causa della pandemia. Questo assegno, inoltre, contribuirà ad arginare il drammatico fenomeno della denatalità, perché, oltre ad aiutare chi ha già dei figli, incentiverà anche le giovani coppie che non si sentono nelle condizioni economiche per affrontare la genitorialità a farne. Finalmente si investe sui più piccoli e quindi sul futuro”.