La tavola di Natale è per definizione il luogo della festa familiare: prelibatezze della tradizione accompagnano generalmente le ore di convivialità tra parenti ed amici. Ma per molte persone questi momenti possono essere veri e propri bocconi amari da digerire.

Suoceri e nonni le figure più ansiogene

Si potrebbe definire il lato oscuro delle feste, la parte più difficile da affrontare quando si hanno parenti poco discreti. Quel morboso interesse per le fragilità che, nei contesti familiari allargati, può ingenerare stress ed ansia da prestazione. Anche durante le gioiose tavolate natalizie.  “Ci sono persone che temono queste riunioni per la presenza di parenti che con malagrazia ne approfittano per sollecitare un bilancio delle vite altrui” conferma la psicoterapeuta Alexia Di Filippo, intervistata nella trasmissione Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus. “Secondo un sondaggio condotto su duemila persone, quattro su dieci temono di dover fronteggiare l’invadenza dei parenti. Le figure più ansiogene sono suoceri e nonni, seguite da fratelli e cugini”

La black list delle domande più temute

Le domande più diffuse, e temute, sono quelle a cui è difficile sottrarsi perché non lasciano facili via di fuga, toccando temi delicati della vita. Dall’aspetto fisico alle relazioni sentimentali, dalle preferenze politiche ai progetti professionali. La black list delle domande inopportune è lunga, come conferma la dottoressa Di Filippo:

“Sei ingrassata/o? Quali sono i progetti per l’anno nuovo? Chi voterai alle prossime elezioni? Avete intenzione di sposarvi? Ancora non hai trovato un lavoro? Quando avrete figli? Hai un fidanzato? Non volete un altro figlio? Sei dimagrita/o? Una sequenza micidiale a cui è possibile tuttavia rispondere con astuzia ed ironia” suggerisce la psicologa.

Come sopravvivere alle critiche ed tavola di Natale

“Un tempo c’era maggiore educazione, certe affermazioni dirette venivano evitate o edulcorate. Oggi più che mai si assiste invece a critiche ed osservazioni inaccettabili. Dalle quali tuttavia ci si può difendere strategicamente: quando viene fatto notare ad esempio un cambiamento nell’aspetto fisico, come un aumento o perdita di peso, da chi vorrebbe sottolineare una criticità, bisogna rispondere considerando quanto viene detto un punto di forza.” Una frase come “Non trovi che io stia meglio così?” sicuramente spiazzerà l’interlocutore e depotenzierà la forza di un giudizio critico. Infine “durante i pranzi delle feste – conclude Alexia Di Filippo – è di fondamentale importanza non trascurare una strategica pianificazione dei posti a tavola. Collocare criticoni e curiosi lontani dai bersagli preferiti: la giovane coppia, la nipote single, il cugino disoccupato. Cercare di collocarli vicino agli anziani più miti… Possibilmente che sentano poco.”