È pronta la stretta contro la variante Omicron del covid nella cabina di regia che si svolgerà quest’oggi. Il premier Mario Draghi vuole mettere in sicurezza le festività a non solo, potenziando i green pass e ricorrendo nuovamente allo smart working.

Cabina di regia, il covid fa tornare lo smart working

Ha avuto vita breve il ritorno in presenza di tutti i dipendenti pubblici, una misura fortemente voluta dal Ministro Renato Brunetta il quale, anche per risollevare mense e ristoranti, aveva fatto tornare in ufficio i lavoratori della pubblica amministrazione. Con i contagi che avanzano, però, il Governo sembra intenzionato a mettere in sicurezza circa 3 milioni di dipendenti che torneranno a lavorare da casa. Lo smart working, quindi, si conferma strumento efficace e semplice da applicare nella lotta al virus

Niente obbligo vaccinale

Il vaccino non diventerà obbligatorio. Su questo Mario Draghi è irremovibile nonostante per alcune categorie di lavoratori il vaccino è divenuto ormai indispensabile. Sul tavolo c’è l’idea di estendere l’obbligo ad altre categorie di lavoratori. Se la prevalenza di Omicron perà dovesse arrivare sopra il 20% è probabile che l’obbligo di vaccino possa scattare per tutti i luoghi di lavoro.

Green Pass ridotto e mascherine all’aperto

Il Green Pass varrà sei mesi, ovvero il tempo che impiega il vaccino a diventare meno efficace. Intanto il Governo seguirà l’esempio di alcune regioni che hanno già reso obbligatorie le mascherine all’aperto. Non solo. La cabina di regia dovrebbe imporre l’uso delle Ffp2 in tutti i luoghi chiusi, quindi anche sui luoghi di lavoro e i mezzi pubblici.

Tampone per Capodanno

Chi vorrà partecipare a veglioni o feste in discoteca nella sera di Capodanno dovrà fare il tampone se non si è sottoposto alla terza dose di vaccino. In tal senso, parte della maggioranza vorrebbe che questi tamponi fossero gratuiti. “riteniamo che il costo dei test Covid non debba gravare sui cittadini che hanno aderito alla campagna vaccinale ma debba essere a carico dello Stato” hanno scritto in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali.