Birmania, tragedia in miniera. Il bilancio di una frana avvenuta nella notte scorsa all’interno di una miniera di giada parla di 70 persone disperse, mentre arrivano conferme rispetto alla morte di un operaio.
Birmania, le parole dei soccorritori
“Tra le 70 e le 100 persone sono disperse in una frana avvenuta alle 4 della scorsa notte nel sito di Hpakant, nello stato di Kachin. Abbiamo mandato 25 feriti in ospedale e abbiamo trovato uno morto”, aggiungono le fonti. Alle ricerche stanno prendendo parte circa 200 soccorritori, alcuni a bordo di barche per cercare di recuperare corpi da un lago.
Decine di minatori morti ogni anno
In Birmania sono decine i minatori che ogni anno muoiono a causa delle condizioni di lavoro estreme e spesso prive dei requisiti minimi di sicurezza. Le cave di giada sono al centro di una polemica accesa in questo senso, anche perché riconducibili ad un’industria opaca e poco regolamentata.
Le frane sono eventi troppo frequenti che avvengono in regioni povere e di difficile accesso. A seguito di una moratoria nel 2016, molte grandi miniere hanno chiuso e non sono più monitorate, consentendo il ritorno di molti minatori indipendenti. Secondo il Guardian nel 2020 più di 160 persone rimaste sepolte vive dopo che un’ondata di fango ha travolto una miniera a Hpakant, mentre nel 2019 sono morte 54 persone per lo straripamento di un lago.
Le cause delle frane
Le forti piogge monsoniche sono spesso causa di veri e propri disastri naturali, come quello del 2020, con 300 minatori sepolti dopo una frana nel massiccio di Hpakant, il cuore di questa industria, vicino al confine cinese. La Birmania trae profitti dalla massiccia presenza nel suo sottosuolo della giada, particolarmente apprezzata in Cina. Il colpo di Stato di febbraio ha distrutto ogni possibilità di garantire la riforma del settore avviata sotto Aung San Suu Kyi, secondo l’organismo di sorveglianza Global Witness in un rapporto pubblicato nel 2021.