Sono passati ormai 20 anni da quando la serie de Il Signore degli Anelli approdava al cinema con il suo primo capitolo, La Compagnia dell’Anello, sebbene gli spettatori italiani avrebbero dovuto aspettare il gennaio 2002 per vederlo, a causa dell’invadenza dei cinepanettoni nel periodo natalizio.
Un’operazione ambiziosa e molto rischiosa, che vedeva il suo regista, un Peter Jackson allora semi-sconosciuto al grande pubblico, cimentarsi con l’impresa mai tentata prima di girare tre film contemporaneamente nell’arco di oltre un anno.
Elijah Wood e la libertà creativa sul set de Il Signore degli Anelli: “Oggi non sarebbe più permessa”
Nonostante i problemi sul set non siano stati pochi, tra attori ingaggiati a riprese iniziate (Viggo Mortensen nella parte di Aragorn) e produttori invadenti che, per fortuna, poi si fecero da parte (Harvey Weinstein, oggi famigerato e in declino dopo l’arresto per violenza sessuale), la lavorazione della pellicola poté godere di una libertà che oggi non sarebbe più possibile. Ne è convinto Elijah Wood, protagonista della trilogia nei panni di Frodo Baggins, e lo dice chiaramente in una lunga intervista rilasciata al New York Times in occasione dell’anniversario della pellicola.
“Avevamo tutti noi la sensazione che non ci fosse una supervisione e che Peter e il suo team potessero fare il film che volevano senza subire troppo l’effetto delle pressioni dall’esterno”, racconta Wood. “Ciò non vuol dire – continua l’attore – che lo Studio fosse disinteressato o che non si preoccupasse del progetto, anzi, sapevano bene che rischi correvano con quel tipo di lavorazione, girando tre film contemporaneamente. Francamente, non so se oggi sarebbe possibile girare la trilogia de Il Signore degli Anelli allo stesso modo”.
La trilogia venne girata in un’epoca in cui Internet era meno invadente
Uno dei problemi subentrati dal periodo della lavorazione della trilogia a oggi, secondo Wood, è legato principalmente alla maggior invadenza di Internet e dei social network.
“Internet è molto cambiata. All’epoca delle riprese c’erano molti meno riflettori puntati e filtravano meno notizie dai set. I nostri problemi riguardavano al massimo alcuni fotografi appostati su una collina, ma erano cose di poco conto. Oggi sarebbe molto diverso e non so se sarebbe possibile – conclude Wood – tutto il mondo naviga su Internet e chiunque può accedere, potenzialmente, a tutto”.
La confessione di Elijah Wood: “Dopo 20 anni, non ho ancora finito di leggere Il Signore degli Anelli”
In un’altra intervista, questa volta con Esquire, l’interprete di Frodo si è lasciato andare a riflessioni legate all’eredità dei tre film che, inevitabilmente, lo hanno consegnato alla storia del cinema grazie a un ruolo diventato iconico. Se questo potrebbe essere un peso o addirittura un fastidio per qualcuno, lo stesso non vale per Wood.
“Questi personaggi accompagneranno me e tutti gli altri per sempre e, molto probabilmente, quando le persone pensano a noi, ci ricollegano subito a loro. Personalmente, questa cosa non mi ha mai dato fastidio né dato problemi”.
Il debito di riconoscenza verso la trilogia di Peter Jackson traspare in ogni parola di Elijah Wood che, tuttavia, ammette di non aver mai completato la lettura del libro di Tolkien.
“Il libro è molto verboso, un esempio di letteratura incredibile e molto bella, ma è anche davvero tosto”, ha confessato. “Mentre stavamo girando i film – prosegue Wood – non ce la facevo a leggerlo mentre, contemporaneamente, dovevo preparare il mio lavoro sul personaggio, quindi mi sono concentrato sul suo mondo così come lo trovavo scritto nelle sceneggiature. Il problema è che, 20 anni dopo, non ho ancora finito di leggerlo – conclude l’attore – e lo so che è una cosa ridicola perché ormai l’hanno letto tutti!”
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, dal lunedì al venerdì, dalle 19 alle 20 su Radio Cusano Campus.