Giornata di appuntamenti cruciali quella di domani. Mentre a Palazzo Chigi è convocata la cabina di regia sulle misure di contenimento in vista delle festività, a Villa Grande tornano a riunirsi i leader della colazione di centrodestra. Sul tavolo la partita del Quirinale che si aprirà tra poche settimane in Parlamento. Un vertice che però non parte nel migliore dei modi.
Galeotto fu il pranzo romano tra Giorgia Meloni e Letizia Moratti. L’incontro dei giorni scorsi tra la leader di Fratelli d’Italia e la vicepresidente della Regione Lombardia per molti aveva infatti come sfondo proprio la candidatura di quest’ultima alla carica di presidente della Repubblica.
Il pranzo “segreto” al Maxela di Roma
L’incontro “segreto”, che come da tradizione è finito in prima pagina sui giornali, ha generato una certa irritazione tra gli alleati e a poco sono servite le rassicurazioni delle due dirette interessate. “L’unico nome per il Quirinale del centrodestra è quello del presidente Silvio Berlusconi”, ha dichiarato Letizia Moratti. “Io mi occupo di sanità in Regione Lombardia. È un impegno importante che cerco di portare avanti con tutta me stessa”.
“No, Berlusconi non si è risentito dell’incontro con Letizia Moratti”, dice invece la Meloni, negando di aver affrontato il tema del toto Quirinale. Pubblicamente però la leader di Fratelli d’Italia nei giorni scorsi aveva azzardato l’ipotesi che Berlusconi non fosse più interessato al Colle, per poi mandare avanti il suo numero uno due, Ignazio La Russa a chiarire: “Ci auguriamo la vittoria di Berlusconi. Se così non fosse, servono ipotesi B e C ma sono ancora premature”.
Il piano B.
In questi giorni Silvio Berlusconi continua ad essere nel totonomi per il Quirinale. Il presidente di Forza Italia non si è mai espresso su una sua possibile corsa per il “dopo Mattarella”, ma di fatto viene considerato il candidato in pectore del centrodestra. L’ultimo vertice dell’anno presso la residenza romana sull’Appia Antica, sarà dunque per il Cavaliere l’occasione pretendere più chiarezza dalla coalizione.
All’incontro parteciperanno anche gli alleati centristi Giovanni Toti, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa e la partita quirinalizia potrebbe essere affrontata. Anche se Matteo Salvini continua a ripetere: “Non parlo di Quirinale perché ce ne occuperemo a gennaio. Come centrodestra, ci troveremo giovedì, non solo i principali partiti ma tutti, per parlare di taglio di tasse, di fondi europei. Del Quirinale parleremo a gennaio perché parlarne adesso serve a poco o niente”. Così il segretario della Lega al termine della riunione con i suoi ministri a Roma.
Renzi: “Il cdx ha i numeri ma non il candidato”
Per il leader e fondatore di Italia Viva Matteo Renzi il centrodestra avrebbe i numeri per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica, ma non ha il candidato giusto da presentare. L’ex premier, intervenuto ad Atreju, la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia, aveva già messo in guardia i giallo-rossi, spiegando che per la corsa al Colle “il ruolo di king maker” tocca a Lega, Fdi e Forza Italia.
Sono 451 i grandi elettori del centrodestra. Inoltre lo scorso 16 novembre, un retroscena de La Repubblica raccontava di un accordo stretto proprio da Renzi e Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e coordinatore regionale di Forza Italia. Per l’elezione del prossimo Capo dello Stato, Italia Viva sarebbe pronta a indirizzare i suoi 43 voti a favore di Silvio Berlusconi.
Quirinale, incontro Letta-Conte-Speranza
A sbarrare però la strada del Cavaliere verso il Colle c’è il “no” condiviso e più volte chiarito dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. “Non sono stato diretto ma direttissimo, il candidato ideale del M5S non è lui” ha detto senza mezzi termini Giuseppe Conte spegnendo così le polemiche suscitate da alcune sue dichiarazioni precedenti. L’ex premier aveva infatti detto sul presidente di Forza Italia che “ha fatto anche molte cose buone nelle istituzioni”.
L’ora dei vertici di partito è arrivata anche per il centrosinistra. Nella serata di ieri il segretario del Pd, Enrico Letta, il leader M5S, Giuseppe Conte, e quello di Articolo Uno, Roberto Speranza si sono incontrati. All’ordine del giorno della riunione il punto sulla legge di bilancio, la pandemia alla vigilia della cabina di regia e l’elezione del presidente della Repubblica.
Stando a quanto riferiscono fonti interne, i tre avrebbero discusso il metodo e non il candidato. Un primo confronto, dunque. Sulla questione ci si addentrerà soltanto dopo l’approvazione della manovra ma il metodo da adottare a gennaio è intuibile: eleggere il presidente con la più ampia convergenza possibile – coinvolgendo l’opposizione – e che abbia le caratteristiche di terzietà.
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