Sabato 18 dicembre si è tenuta la premiere mondiale di Matrix Resurrections, attesissimo quarto capitolo della saga di Matrix diretto da Lana Wachowski. L’anteprima si è svolta a San Francisco, città che ha fatto da sfondo alle riprese della pellicola. Tuttavia, questa scelta è stata dettata anche da motivi più personali della stessa regista.
Lana Wachowski: “Portando qui Matrix Resurrections voglio restituire qualcosa di tutto quello che San Francisco mi ha dato”
Sebbene lontano dai consueti fasti di Los Angeles, la premiere di Matrix Resurrections non aveva nulla da invidiare a quelle tipiche hollywoodiane. Erano, infatti, centinaia i fan accorsi all’esterno del Castro Theatre per assistere al red carpet, nonostante temperature decisamente invernali. Di fronte a questi fan, Lana Wachowski ha voluto pronunciare alcune parole di ringraziamento prima della proiezione di Matrix Resurrections, celebrando l’importanza che la città ha per lei.
“Amo San Francisco e amo questo cinema”, ha dichiarato la regista ai microfoni dell’Hollywood Reporter. “Qui ho visto tantissimi film importanti e 27 anni fa, quando ancora non sapevo se sarei riuscita o meno diventare resista, fu proprio al Castro Theatre che, con mia sorella Lilly, presentammo Bound al Frameline LGBTQ film festival. Fu un’esperienza straordinaria – ricorda ancora la Wachowski – e un punto di riferimento per la mia vita. Ho pensato, quindi, che fosse giusto tornare qui e ridare qualcosa a questa città, darle un po’ di energia e ringraziarla, e questo cinema era il posto perfetto per farlo”.
Matrix Resurrections e chiudere i conti con il passato per Lana Wachowski
La trama di Matrix Resurrections appare ancora poco chiara, al punto che alcune voci parlano di un film molto diverso dai precedenti, in attesa del suo arrivo nei cinema americani il 22 dicembre (da noi in Italia dovremo attendere il 1 gennaio 2022).
Il ritorno di una sola delle sorelle Wachowski, artefici del primo, rivoluzionario episodio del 1999, ha invece destato fin da subito la curiosità degli appassionati e degli addetti ai lavori. Anche perché le due avevano sempre dichiarato di non voler tornare nell’universo di Matrix, e si erano dedicate ad altri progetti televisivi, come la serie Netflix Sense8.
Sempre dal red carpet di San Francisco, è stata ancora Lana Wachowski a raccontare i motivi molto personali sia del suo ritorno alla storia conclusa ormai quasi due decenni fa (con Matrix Revolutions del 2003), sia dell’assenza della sorella Lilly. La morte dei loro genitori ha avuto un ruolo molto importante. La regista di Matrix Resurrections, infatti, era tornata a vivere con i genitori per prendersi cura di loro. Proprio quell’esperienza così dolorosa l’aveva spinta a cercare conforto nella scrittura, attraverso la quale aveva trovato una nuova storia ambientata nel mondo di Matrix.
“Quando i nostri genitori sono morti – racconta la Wachowski – sono andata da Lilly e le ho raccontato dell’idea che avevo avuto per il film, e di come per me questo fosse un modo per affrontare quel dolore, chiedendole se volesse lavorarci insieme. Pensavo fosse la cosa migliore tornare indietro a quel mondo che avevamo creato insieme. Lei, però, mi disse che, pur capendo le mie intenzioni e i miei sentimenti, non era ciò quello che voleva fare. Anche lei aveva bisogno di elaborare quel lutto, ma doveva farlo in modo diverso. È questo che fa il dolore – spiega ancora la regista – Ognuno lo vive in modo diverso, e infatti si vede che c’è tantissimo dei nostri genitori nella serie Work in Progress che Lilly sta sviluppando per Showtime. Lei sta facendo un percorso simile al mio, solo che non è lo stesso. Io volevo tornare indietro per sentire un’altra volta certe sensazioni – conclude Lana Wachowski, a proposito di Matrix Resurrections – lei invece se ne voleva allontanare per fare qualcos’altro”.
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