I forti rincari dei beni energetici e dei trasporti si riverberano negativamente sui consumi. A confermare la diminuzione del potere d’acquisto della tredicesima degli Italiani è il neo Presidente di Federconsumatori Michele Carrus .
Tredicesima “sequestrata” dai bisogni primari
Nella trasmissione Tutto in Famiglia di Radio Cusano Campus, Michele Carrus conferma la sensazione diffusa degli Italiani. Quest’anno il budget a disposizione per i regali diminuisce sensibilmente rispetto agli anni precedenti. “Una grande parte della tredicesima è sequestrata dai bisogno primari: rate, affitti, mutui. Questo determina un calo significativo di liquidità e quindi un’inferiore spesa dei regali: 120 euro scarsi per famiglia. Cifra notevolmente al di sotto dei 400 euro del 2019 e dei 320 euro del 2020.” L’osservatorio Nazionale di Federconsumatori inoltre ha stimato per l’anno prossimo un aggravio di spese superiore ai 1.100 euro annuo a famiglia. “La cosa colpisce soprattutto i nuclei con reddito basso – ha spiegato il presidente di Federconsumatori – verso ai quali l’associazione ha rivendicato dal governo due azioni. Lo sgravio fiscale, per un vantaggio netto e diretto in busta paga. E la calmierazione dell’aumento della bolletta energetica, soprattutto per i redditi più bassi. Imprescindibile anche un attento monitoraggi che contrasti la matrice speculativa degli aumenti, che sta caratterizzando l’operato di molte aziende: chi pensa di far cassa in questo modo, alla lunga porterà all’impoverimento degli italiani. Questo inevitabilmente determinerà un calo dei consumi”.
A Natale meno regali ma di qualità
Il 2021 restituisce agli Italiani la voglia di ritrovarsi, nonostante le previsioni a tinte fosche per i contagi. Ci si riunirà intorno alle tavole, che saranno imbandite di prodotti tipici. Anche qui gli aumenti si fanno sentire con la crescita dei prezzi di pane, pasta, dolci, vini, spumante, carne, pesce e via dicendo. Ad esempio i prodotti ittici da novembre a dicembre sono aumentati del 3,4%. I panettoni ed i pandori +12% rispetto al 2020. “Notiamo che anche i regali sono orientati sui beni alimentari – conclude Carrus – , stiamo verificando che la scelta prioritaria di consumo è molto orientata su vini, spumanti, liquori e anche buoni spesa. C’è attenzione alla cura della persona: salute, sport, abbigliamento, senza dimenticare l’ altro rilevante segmento dei beni tecnologici, legato all’acquisto di tv e decoder. E poi la riscoperta del libro.” A dimostrazione che il consumo culturale nei momenti di crisi è paragonabile a quello alimentare: una priorità.