Il rialzo dei contagi, sostenuti dalla contagiosità della variante Omicron, costringe gli Italiani e non solo alla rinuncia delle vacanze di fine anno.
Omicron, la variante che cancella le feste
La paura di essere contagiati dalla variante Omicron supera di gran lunga la voglia di partire degli italiani. Le ultime notizie, raccontano di un forte rialzo dei contagi da coronavirus nel nostro paese, probabilmente la causa è l’elevata contagiosità della variante Omicron. Queste voci, hanno decisamente influito sulla scelta degli italiani che avevano previsto di partire per le vacanze, non solo nel belpaese ma anche nel resto del mondo, indipendentemente dalle varie restrizioni assunte dai vari paesi. Lo spavento ha portato circa 8 milioni di persone a rivedere e cancellare le prenotazioni assunte in precedenza. Gli Italiani che avevano deciso di partire erano 24 milioni, probabilmente le loro prenotazioni erano state effettuate in un momento in cui il contagio non era così dilagante.
I viaggi degli Italiani fermati da Omicron, i dati
La statistica è data da Demoskopika, istituto di ricerca e opinioni di mercato ed il report è stato anticipato da Ansa. Nonostante i dubbi e le paure sull’avanzare della variante Omicron, saranno circa 18 milioni gli Italiani, che si metteranno in viaggi durante il periodo delle festività e quasi la totalità di loro rimarrà nel nostro paese. Altri, il 52%, hanno deciso di partire ed il 24% di loro ha già sottoscritto una prenotazione. Il 15% sono gli indecisi che scioglieranno le riserve a poche ore dall’eventuale partenza.
l’analisi di Demoskopika
I dati del report, non lasciano spazio a fraintendimenti. Gli Italiani, per le prossime vacanze di fine anno, prediligono mete caratteristiche, come: Borghi, città d’arte o luoghi di montagna. “Bene i quasi 2 miliardi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza per il turismo, ma il rilancio del settore passa necessariamente da una visione strategica che al momento è debole”. Dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika che aggiunge “Analizzando le misure e gli interventi previsti, si ha la sensazione che manchi una visione d’insieme. In questa direzione sembra che il PNRR sia condizionato fortemente dall’euforia di immissione di risorse a pioggia nel sistema ma con una consapevolezza inadeguata. Ad esempio, non mi sembra esista un’analisi preliminare del mercato per ridurre al minimo il rischio degli investimenti.”