Progetto Virginia, attivo dal 2018, è il primo progetto di assistenza veterinaria e comportamentale gratuita per i cani dei clochard di Milano. Nena è la fedele amica di una donna senza fissa dimora di Milano e suo malgrado è diventata l’emblema del dramma silente degli ultimi degli ultimi: i cani dei senzatetto.
I cani dei clochard: il progetto Virginia dell’OIPA per salvarli
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), nell’ambito del Progetto Virginia, è accorsa nei giorni scorsi in aiuto di Nena dopo avere ricevuto l’sos della sua compagna umana. La dolce cagnolona, di circa cinque anni, rischiava di morire a causa di una piometrite, una grave infezione all’utero. Operata grazie al supporto dei volontari dell’Oipa, ora Nena è in convalescenza postoperatoria, monitorata e accudita in attesa di poter togliere finalmente i punti e dimenticare questa brutta esperienza. «Con la nostra solidarietà possiamo far sentire la nostra vicinanza a lei e alla sua umana dimostrando loro che non sono sole», spiega Francesca Collodoro, delegata dell’Oipa di Milano. «Quando un invisibile chiama, siamo pronti a fare squadra per aiutare e, in tal caso, per salvare una vita».
Cos’è il progetto Virginia dell’Oipa
Progetto Virginia, attivo dal 2018, è il primo progetto di assistenza veterinaria e comportamentale gratuita per i cani dei senza fissa dimora di Milano. Dedicato a una delegata dell’Oipa milanese prematuramente scomparsa, Progetto Virginia mette a disposizione un medico veterinario e un educatore cinofilo per garantire agli animali le cure veterinarie di base e per fornire indicazioni e consigli per gestirli al meglio.
Info utili sul Progetto Virginia
Gli interventi sono mensili, ma l’intenzione è di intensificarli coinvolgendo più volontari che possano partecipare all’iniziativa solidale in un giorno infrasettimanale tra le 15 e le 17. Se veterinari, educatori e volontari volessero partecipare, possono scrivere a Francesca Collodoro, all’email [email protected] o telefonare al numero 3467032533.
L’appello dell’OIPA per l’accoglienza dei clochard e dei loro cani
Con l’arrivo dell’inverno, inoltre, l’Oipa rilancia il suo appello alle istituzioni che si occupano di assistenza ai senza fissa dimora in tutta l’Italia: «Aprite i centri d’accoglienza anche ai clochard con cani»
L’inverno pone un ulteriore problema per i senzatetto. Per questo l’Oipa rilancia il suo appello alle istituzioni che in tutta Italia si occupano di assistenza: aprire i centri di accoglienza anche ai clochard con i cani. Il problema, a livello nazionale, è grave e diventa gravissimo durante l’inverno, quando molti senzatetto con i loro compagni a quattro zampe sono costretti a rimanere all’addiaccio e a dormire al gelo sotto le stelle. Sono ancora troppo poche in Italia le strutture che accolgono anche i cani. I gestori di molti centri d’accoglienza e mense impediscono ai clochard d’entrare se si presentano con il loro unico compagno. E così, preferiscono dormire al freddo o non entrare in mensa pur di non lasciare il proprio cane fuori.
I rischi per i senzatetto che non trovano rifiutati dai centri di accoglienza
«Imporre agli assistiti questa condizione, inaccettabile per chi sa cosa significhi amare e proteggere il proprio animale, equivale a condannarli ad ammalarsi o, peggio, a morire di freddo», osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Inoltre, condizionare l’offerta di un letto e di una coperta sotto un tetto, o di un pasto caldo, all’abbandono del proprio cane fuori la struttura significa mettere a repentaglio anche la vita del cane. E dire che l’abbandono di un animale è condannato dal Codice penale».
Accoglienza dei cani dei clochard, dal Progetto Virginia un esempio da seguire
L’alternativa? Accogliere i senza fissa dimora nelle strutture d’assistenza e accoglienza, se necessario in settori dedicati, o creare delle strutture, dei semplici box, per mettere in sicurezza gli animali accanto ai dormitori o alle mense. Queste ultime potrebbero offrire anche dei pasti gratuiti ai compagni dei clochard, magari in sinergia con le aziende produttrici di cibo per animali.
Istituzioni caritatevoli e associazioni, laiche e religiose, che decideranno di offrire assistenza ai senzatetto con il loro cane potranno segnalare la loro disponibilità a [email protected].