La variante Omicron inizia a far preoccupare l’Europa per la nuova ondata di casi. I paesi del vecchio continente, quindi, sono pronti ad introdurre nuove misure e restrizioni per contrastare un amento importante di casi nelle ultime ore. Vediamo quindi come i governi stanno affrontando questa nuova problematica:
Le nuove misure in Europa in contrasto alla Variante Omicron:
In Italia la situazione sembra ancora sotto controllo. Il nostro paese, infatti, è considerato tra i 6 paesi a “rischio moderato” insieme in questa classifica ad Austria, Bulgaria, Islanda, Malta e Slovenia. Il dato però importante da considerare sono i nuovi casi registrati. Nel nostro paese sono salite a 84 le sequenze analizzate e depositate nell’ICoGen, piattaforma che riceve le segnalazioni da 70 laboratori regionali coordinati dall’Iss. Il dato rimane in forte crescita rispetto alle 55 presenti ieri mattina.
Ad analizzare la vicenda relativa alla variante Omicron è stato in prima battuta l’Istituto Superiore di Sanità, che stila una mappa del contagio. La maggior parte delle segnalazioni è arrivata da Lombardia (33) e Campania (20). In linea generale la variante è segnalata in 13 regioni (Lazio 8, Puglia 7, Veneto 5, Piemonte e Emilia Romagna 2, Abruzzo, Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana 1 e nella provincia autonoma di Bolzano).
Per una proiezione più precisa ad intervenire è il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: “La presenza della Omicron era largamente attesa, in linea con quanto osservato anche negli altri paesi, ed è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni. La crescita del numero dei casi depositati testimonia però l’efficienza della rete di monitoraggio”.
Nel resto d’Europa la situazione appare più critica
In Gran Bretagna sono 93mila i nuovi casi registrati. Per contrastare l’insorgere della nuova variante la città di Londra, però, preme sull’acceleratore sulla campagna vaccinale. Sono 26,3 milioni di adulti hanno ricevuto la terza dose, praticamente un over 18 su due.
Sempre oltremanica, l’Irlanda ripensa al coprifuoco. Intanto però, dalla mezzanotte di domenica, alle 20 si opterà per la chiusura di pub, ristoranti, locali all’interno di alberghi. Stessa misura anche per eventi culturali e sportivi.
La Francia segue la linea del governo olandese. Vista la situazione nelle terapie intensive con 3.000 pazienti, il governo lavora ad un disegno di legge che verrà presentato in parlamento all’inizio di gennaio e che servirà a trasformare l’attuale pass sanitario in certificato vaccinale. A commentare la nuova proposta è lo stesso premier Jean Castex: “Soltanto il vaccino conterà per l’ottenimento del pass, non più i tamponi”.
In Olanda si torna a parlare di lockdown: esperti e consulenti scientifici in pressing sul governo per l’adozione di misure rigide, considerate l’unico mezzo per provare a contenere Omicron.
In Germania, i ministri della Sanità dei lander tedeschi insieme all’Istituto Robert Koch, organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania, chiedono di classificare Francia e Danimarca come aree ad alto rischio a partire da domenica. Stesso discorso per Norvegia, Libano e Andorra. Chiunque provenga da un’area ad alto rischio e non sia stato completamente vaccinato o sia guarito deve essere messo in quarantena per 10 giorni, altrimenti la sospensione dell’iter è rappresentata da un test negativo 5 giorni dopo l’ingresso.
In Danimarca, dopo gli 11.194 casi nelle ultime 24 ore con il 20% legati a Omicron, si prepara ad un nuovo piano di restrizioni nel territorio. Il piano messo in campo dalla premier Mette Frederiksen è chiaro. Saranno previste le chiusure di musei, cinema, teatri, parchi divertimenti e luoghi per eventi, inoltre aumentano i programmi di tracciamento e della campagna di vaccinazione, con il benestare del parlamento. Per i ristoranti, invece, si prospettano chiusure dalle ore 23 ma dalle ore 22 sarà vietata la vendita di alcolici. Sul fronte scuola si pensa ad anticipare di una settimana le vacanze di fine anno.