Graziano Mesina: la strana storia del bandito sardo.  Gratzianeddu, questo il suo soprannome, nasce il 4 aprile del 1942, in quel paese incantato, sospeso nel tempo e nella natura della Sardegna che si chiama Orgosolo. Ultimo esponente del banditismo sardo, quel fenomeno di devianza unico nelle sue caratteristiche, che nasce dalla depressione sociale del mondo agro-pastorale dell’isola. Senza capi, senza gerarchie, quel fenomeno criminale che ha come fulcro teorico la “disamistade”, la vendetta contro le istituzione per le loro condizioni sociali. Fabrizio De André, sulla Disamistade scrisse una canzone, un capolavoro. Il cantautore innamorato della Sardegna, fu anche sequestrato insieme alla sua compagna Dori Ghezzi, poi perdonò i banditi.

Graziano Mesina: storia del bandito sardo

Graziano Mesina é il re delle evasioni, ben 22, di cui 10 riuscite. L’ultima nel luglio del 2020. Il suo percorso criminale, inizia in quarta elementare, quando come racconta lui stesso nelle sua autobiografia, prende a pietrate il maestro. Il primo arresto a 14 anni, per porto abusivo d’armi, a 18 un nuovo arresto per aver sparato in luogo pubblico. Piccoli reati a confronto di quella che sarà la sua carriera criminale. Omicidi, rapimenti, arresti ed evasioni.

Robin Hood del supramonte

Questa “carriera” gli fa guadagnare anche un soprannome dalla stampa, che comincia a indicarlo come il Robin Hood del Supramonte. Graziano Mesina, rimane un criminale, che ha scritto sicuramente un pezzo della storia criminale di questo paese.

Il sequestro di Farouk Hassan

Un evento in particolar modo segna un cambio di passo nella sua autobiografia, il sequestro di un bambino di 7 anni, si chiama Farouk Hassan. Un sequestro, a scopo di estorsione che emoziona e indigna tutta l’Italia. Un bambino nelle mani dei suoi sequestratori per 177 giorni. I banditi gli tagliano un orecchio. Graziano Mesina é in carcere, gli chiedono di fare da intermediario con i sequestratori. Mesina accetta e chiede un permesso per tornare a Orgosolo. La storia di questa vicenda secondo la ricostruzione dello stesso Mesina, con il pagamento di un riscatto miliardario (di lire) e la liberazione del piccolo Farouk, lasciato in un paese vicino a Orgosolo. Secondo la ricostruzione processuale, invece, nessun riscatto pagato.

La grazia al bandito Mesina

Il Presidente della Repubblica Ciampi, insieme al Minisitro della giustizia Castelli, gli concedono la grazia, nel 2004. Mesina ha trascorso 40 anni in carcere, trona ad Orgosolo, intraprende la professione della guida turistica. Purtroppo Graziano Mesina si fa arrestare di nuovo nel 2013, l’accusa è quella di aver pianificato un sequestro di persona. L’accusa si trasforma in condanna nel 2016. Poi la storia recente, di questo brigante, di questo bandito, che qualcuno ritiene sia stato troppo mitizzato.

L’anno scorso, a Luglio, la Primula rossa della Barbagia, evade di nuovo. Oggi l’arresto. Vedremo se Gratzianeddu fuggirà di nuovo.