Covid in Europa: la variante Omicron si fa strada. Osservando la mappa aggiornata dell’Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) che fa il quadro sulle zone a maggior o minor rischio di diffusione del coronavirus, nel Vecchio Continente domina il colore rosso.
La mappa è elaborata tenendo conto di tre indicatori: tasso di positività, incidenza dei nuovi casi di persone positive ogni 100mila abitanti nelle ultime due settimane e percentuale di tamponi eseguiti. Il rosso scuro copre ancora buona parte della Penisola iberica, Francia, Germania, Benelux, Grecia e tutta l’Europa centro-orientale con l’eccezione della Romania, dove ci sono le uniche regioni verdi in Europa, e della Bulgaria, in rosso.
Gran Bretagna
Corre con una velocità senza precedenti la variante Omicron del Covid-19 in Gran Bretagna. Per arginare i contagi, il governo ha voluto l’uso obbligatorio delle mascherine nei trasporti pubblici e negli spazi pubblici chiusi, ma non ha imposto restrizioni, per esempio nei limiti al numero di persone per ristoranti o bar. Tuttavia, la situazione epidemiologica ha causato massicce cancellazioni degli eventi collegati alle feste di Natale e un calo delle presenze di spettatori a teatri e cinema. L’impatto è così pesante per questi settori in un periodo cruciale dell’anno, che adesso il settore dell’ospitalità chiede aiuti finanziari urgenti al governo.
Francia
La Francia vara una stretta ad arrivi e partenze da e per il Regno Unito, dove la nuova variante del Covid è in crescita e il 15 dicembre è stato registrato il record di contagi dall’inizio della pandemia. A partire da sabato solo i viaggiatori residenti in Francia e i loro familiari potranno entrare nel Paese. Gli spostamenti da e per il Regno Unito saranno limitati per tutti gli altri, sia non vaccinati che vaccinati, solo per “ragioni urgenti”, che non includono il turismo o il lavoro. In Franca inoltre il tasso d’incidenza dei contagi ha raggiunto un livello record di 515,4 casi su 100mila abitanti nell’arco di una settimana. È il dato più alto mai registrato, ma bisogna tener conto del più alto numero di test che ora vengono effettuati giornalmente.
Danimarca
La Danimarca ha annunciato la chiusura di cinema, teatri, musei e sale da concerto. L’annuncio è stato dato dal primo ministro Mette Frederiksen dopo che il Paese continua a registrare numeri record di contagi da Covid-19: ieri sono stati segnalati 10.000 nuovi casi in 24 ore. Anche i negozi di dimensioni inferiori a 2.000 metri quadrati e i ristoranti devono limitare il numero di clienti. Il governo consiglia inoltre ai residenti di limitare i contatti sociali durante le vacanze di Natale. Nel Paese in questo periodo sono state registrate in totale 785 infezioni da Omicron in persone dai 2 ai 95 anni, con una prevalenza in giovani adulti.
Austria
L’Austria mette un freno ai cenoni natalizi e di capodanno. Vienna ha deciso di permettere ai propri cittadini di riunirsi per i festeggiamenti, ma solo se vaccinati. L’Austria è uscita da poco dal lockdown generale, rimasto solo per i non vaccinati in vista dell’obbligo d’immunizzazione che scatterà da febbraio 2022. Per i no vax la serrata è prevista anche durante le festività di Natale. Solo dal 24 al 26 dicembre e il 31 dicembre potranno lasciare casa per “visitare una persona cara”. Per tutti gli altri, comunque, non si tratta di un via libera totale. È possibile riunirsi in gruppi formati al massimo da dieci persone. In caso di un numero che va da 11 a 25 partecipanti, sarà necessario un tampone.
Germania
La situazione epidemica sembra, invece, in via di miglioramento in Germania. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è scesa a 340,1 casi, contro i 422,3 di una settimana fa. Sul fronte della campagna vaccinale proseguono spediti i richiami con la dose booster. Tuttavia il neo-ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach ha posto l’attenzione sulla carenza di dosi. “Al momento stiamo conducendo la campagna vaccinale di grande successo per il richiamo della terza dose in Europa”, ha detto, ma “per tenere questo ritmo non abbiamo abbastanza vaccino”.
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