Molea grido di tutela per le ASD
Parla il numero dell’Associazione Italiana Cultura e Sport, risentito in favore degli Enti del Terzo Settore
Molea grido di tutela per le ASD
“Bene l’emendamento alla legge di bilancio che salva le associazioni dalla stretta dell’IVA. Ma l’iter parlamentare non è finito e il mondo del Terzo Settore non è ancora salvo”.
Il messaggio è chiaro, diretto, e cerca il bersaglio grosso. “Basta, con le imboscate di fine anno. Serve fare i conti con le direttive U.E. e abbandonare le improvvisazioni. Il Terzo Settore sportivo e sociale ha bisogno di conoscenza, competenza e attenzione”.
Bruno Molea, presidente dell’ente di promozione sportiva AICS e coordinatore della Consulta Sport e benessere del Forum Terzo Settore, commenta così, lo stralcio della norma che avrebbe assoggettato al regime IVA le associazioni no profit già da gennaio.
“Il decreto fisco lavoro, nel frattempo già convertito in legge dalla Camera, così per come scritto avrebbe decretato l’esenzione IVA per le associazioni. Ma ad esempio non per le società sportive dilettantistiche sancendone la loro fine definitiva”.
Molea grido di tutela per le ASD 
Il numero 1 dell’AICS spiega: “Al di là di questo, esenzioni o meno, prevedere la disciplina IVA per il mondo no profit significa non conoscerlo e decidere di non agevolarlo. Avrebbe significato costi, burocrazia e impedimenti per migliaia di piccole associazioni. Che, specie nelle nostre periferie e nei territori più marginali, fanno davvero la differenza. Questo accade in termini di servizi sociali e di inclusione delle persone a rischio marginalità”.
Molea va nel dettaglio continentale: “Così non va. Andrebbe recepita la direttiva U.E. condivisa con gli Enti del Terzo Settore e il mondo sportivo. E va fatto non in modo improvvisato. Ma attraverso tavoli di confronto che rendano al Terzo settore sportivo e non solo, la giusta attenzione da parte della politica, a volte troppo distratta”.