Pulcini maschi tritati vivi: una pratica orribile che si ripete ogni giorno in Italia. Dal 2027 non sarà più possibile procedere all’abbattimento selettivo dei pulcini di linea maschile delle galline.
Pulcini tritati vivi, l’Italia dice basta ma solo dal 2027
La storica decisione è arrivata grazie ad un emendamento della commissione alla Legge di delegazione europea approvato dall’Aula della Camera. A breve anche il Senato sarà chiamato a votare per confermare definitivamente il divieto. L’Italia quindi dovrà, si legge, “favorire strumenti per il sessaggio degli embrioni ‘in ovo’ per identificare il sesso del pulcino prima della schiusa, così da eliminare le uova che contengano pulcini maschi”.
La soddisfazione delle associazioni animaliste
“Dopo poco meno di un anno e mezzo dal lancio della campagna “Stop strage dei pulcini maschi”(firmata da oltre 110.000 persone) ci siamo riusciti – scrive Animal Equality – abbiamo ottenuto un cambiamento a dir poco epocale per i pulcini maschi che, in questo momento, in Italia, muoiono dai 25 ai 40 milioni all’anno solo perché considerati ‘scarti’ dell’industria delle uova”.
A milioni di pulcini sarà risparmiata una fine orribile ogni anno
“Come Animal Equality abbiamo iniziato a lavorare a questo obiettivo l’anno scorso e la prima macchina per il sessaggio in-ovo è stata implementata in Italia grazie al nostro lavoro con Coop e Assoavi, che per prime si sono impegnate a introdurre queste tecnologie. Grazie a questo accordo, 5 milioni di pulcini saranno già risparmiati a partire dal 2022, quindi molto prima che la legge entri effettivamente in vigore”.
“Stando alle stime di Animal Equality, ogni anno in Italia più di 40 milioni di pulcini maschi vengono sistematicamente abbattuti nei centri di incubazione poco dopo la schiusa, per motivi economici, perché considerati inutili ai fini della produzione di uova e non adatti all’industria alimentare perché di specie diversa dai polli comunemente utilizzati”
Pulcini tritati vivi, cosa succederà in pratica?
A spiegarlo è ancora Animal Equality: “L’Italia dovrà favorire l’introduzione e lo sviluppo delle tecnologie e degli strumenti per il sessaggio degli embrioni in-ovo (l’in-ovo sexing) in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della sua nascita, entro la fine del 2026. Per arrivare a questo risultato abbiamo attraversato un anno e mezzo davvero intenso, fatto di pressione continua alle istituzioni, di discussioni faticose con le associazioni di categoria e di lavoro di sensibilizzazione con le aziende. Finalmente la strage invisibile di questi animali – e il loro destino profondamente ingiusto – è stata presa in considerazione dai legislatori”.
Pulcini tritati vivi, cose’è l’in-ovo sexing
L’in-ovo sexing è una tecnologia che evita il massacro dei pulcini perché ne riconosce il sesso prima della nascita. Quella che oggi è una – terribile – pratica comune, dal 2026 diventerà illegale, e questo è stato possibile grazie al lavoro di sensibilizzazione e di pressione delle associazioni scese in campo a difesa degli animali.
L’Italia è il terzo Paese europeo, dopo Germania e Francia, a vietare la triturazione di quasi 40 milioni di pulcini maschi ogni anno. Certamente sarebbe stato auspicabile un’immediata attuazione del divieto, visto che la tecnologia necessaria è già disponibile ma si tratta comunque di un passo avanti importante che si spera possa far riflettere sulle proprie condotte alimentari, spesso causa di grandi e ingiustificabili sofferenze nei confronti degli animali.