Transizione ecologica, l’Unione Europea si spacca. Forse aveva ancora una volta ragione Greta Thunberg: sul clima i Paesi del Mondo fanno solo “bla, bla, bla”. Nella giornata di ieri i leader dei 27 Paesi europei, dopo ore di trattative, hanno terminato questo lungo incontro senza decidere nulla. Troppo ampie le distanze tra le varie posizioni tanto che il summit si è concluso senza il “capitolo energia”.

Come riporta l’Ansa, ad annunciare il fallimento è stato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel premettendo che tra i leader c’è stato “un lungo dibattito su una questione molto importante per i cittadini e le imprese” ma le divergenze “hanno reso impossibile adottare conclusioni sull’energia”.

Transizione ecologica, le varie posizioni

Paesi dell’Est accusano il sistema ETS, quello alla base del mercato delle emissioni, di creare difficoltà al sistema economico specialmente alla luce dei cambiamenti che dovranno essere presi da qui ai prossimi anni.

Distanti anche Germania e Francia. I tedeschi hanno già sottolineato come secondo loro il nucleare non possa entrare nella transizione ecologica. I francesi, dal canto loro non vogliono assolutamente rinunciare all’energia dell’atomo.

Francia che, insieme alla Spagna, è in lotta anche con i Paesi del Nord, territori ricchi di idrocarburi e gas. Transalpini ed iberici, infatti, vorrebbero rivedere il mercato energetico per sganciare i prezzi dell’energia da quelli del gas.

Transizione verde, l’Italia vuole il gas

E l’Italia? Punta ad ottenere che il gas venga considerata una fonte utilizzabile durante la transizione verde mentre impazza nel Paese la discussione sul nucleare, argomento tornato prepotentemente d’attualità.

Insomma, dopo le belle parole della Cop26, ancora una volta è venuto fuori l’egoismo dei Paesi dell’Unione Europea, sempre pronti a “prendere” quando ci sono in ballo fondi e aiuti ma mai pronti a fare qualche piccolo sacrificio per il bene comune.