Pallacanestro, il punto sulla nostra Serie A: Milano 10° sinfonia
Nel 4° periodo la prima della classe scappa a una plausibile Leonessa Germani Brescia, che tiene per 30 minuti
Pallacanestro, il punto sulla nostra Serie A: Milano 10° sinfonia
Pallacanestro sport affascinante. Talvolta imprevedibile.
Nell’ultimo turno di campionato l’Olimpia Milano prima della classe piazza la decima zampata in 10 partite giocate. L’inizio al Forum di Assago è stato di grande impatto. 7-0 alla Leonessa Brescia, che replicava in chiusura di quarto, fino al 14-12 poi divenuto 15-12. All’intervallo lungo parità, tra lo stupore generale, per l’umiltà, la tenacia espresse dalla formazione bresciana: 32-32. Partita combattutissima, leit-motiv della giornata, nella Pallacanestro di vertice nostrana: al 30’ 52-49.
Il quarto periodo decretava che Milano ha più cambi, e questo è noto, ma è anche più attenta, a difendere, e parsimoniosa in attacco: 24-13 per il totale + 14. E pensiero, d’immediato, rivolto al Panathinaikos. Niente scherzi, Fiero il Guerriero!
Nell’ottica di vertice la vittoria della Virtus Bologna di 12 punti, 87-75, a Cremona, tana della Vanoli, è un segnale di cui occorre tenere conto. Perché di inciampi, la squadra Campionessa d’Italia già ne ha mostrati. Ed è difficile, che torni a prendere “toppe”.
Come invece ne ha prese due di fila la Pallacanestro Brindisi. A Reggio Emilia devono fare i conti con qualche acciacco di troppo, e purtroppo il conto è salato. Ma il 72-56 imposto ai giocatori di Frank Vitucci è un colpo pesante, sull’orgoglio di chi, prima di Milano, aveva giocato un campionato strepitoso, per livello e intensità.
Il blitz della Dinamo Sassari, detto con grande franchezza, non faceva parte dei pronostici. Al Taliercio, soprattutto in attacco, la Reyer ha regredito, priva di idee. Merito della difesa sarda, con la compagine ospite che riusciva a imporsi senza fare cose strepitose, nella costruzione degli attacchi. Un gioco semplice ed efficace. Non da minimo sindacale ma senza infamia né lode: 76-70 al termine e piacevole rientro a casa, con due punti che valgono oro per quanto pesano.
E se il numero 76 ricorre con una certa frequenza, accade pure tra Dolomiti Aquila Trento e Tortona, che è una delle due sfide terminate al supplementare. Vinto, poi, dalla squadra dolomitica per 85-80 perché la matricola aveva finito lucidità e precisione, di fronte alla maggior determinazione e concretezza altrui.
Anche a Masnago, dove Varese aveva cominciato malino, ci sono voluti 45 minuti effettivi. 98-89 per il Basket Napoli che gioca con la stessa identità e con le medesime qualità, fuori e dentro casa. E sono due punti di rilievo, per Coach Pino Sacripanti, che sta facendo un signor lavoro.
Terza gioia di fila per la Victoria Libertas Pesaro, che, giustamente, esulta. 73-63 a Treviso, contro una compagine di qualità individuali, arginate dall’antico concetto di spremersi in difesa. Che porta sempre risultati positivi. Ed è questo, uno di quei casi.
Il secondo sorriso stagionale vuole dire molto per la Fortitudo Bologna. La “F” ha maltrattato la Pallcanestro Trieste con la gara indirizzata dopo soli 20 minuti, 53-32. Un passo avanti, verso le speranze, per l’altra metà del cielo della città felsinea. Un passo indietro, ma di brutto, per la mancata reazione, dei cestisti giuliani.