Carrozze rosa: la petizione su Change.org lanciata dopo la duplice aggressione sulla linea Milano – Varese, nonostante le polemiche, ha superato le 10.000 firme. “Abbiamo il diritto di usare i mezzi pubblici a qualsiasi ora del giorno senza paura. In altri Paesi, sui mezzi di trasporto anche locale esistono carrozze dedicate alle sole viaggiatrici – si legge sulla petizione – Chiediamo a Trenord di dedicare, su tutte le sue linee, la carrozza di testa alle donne. In questo modo, a qualsiasi ora, si potrà viaggiare sicure”.

Carrozze rosa: la petizione su Change.org supera le 10.000 firme

“Non sono più una pendolare ma prendevo spesso quel treno  – ci racconta Greta Carla Achini, autrice della petizione – e per le persone della mia cittadina, Malnate, è un mezzo di trasporto comodissimo per spostarsi verso i centri maggiori. Dopo le due aggressioni, alcune amiche e altre donne che utilizzano la linea hanno cominciato ad organizzarsi autonomamente: si davano appuntamento sulla prima carrozza del treno per sentirsi più sicure. Così ho lanciato la petizione per chiedere una carrozza rosa alla testa del convoglio“.  Oggi le firme su Change.org sono già oltre le 10.000.

Carrozze rosa: le critiche alla proposta

Insieme alle firme e alle tante testimonianze di come ci si possa sentire poco sicure sui treni, a Greta Carla Anchini sono arrivate anche molte critiche: dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che ha citato l’Apartheid a chi ha parlato di  ghettizzazione delle donne e criminalizzazione degli uomini: “Non si tratta di questo, alcune critiche mi sembrano espresse da chi non ha mai viaggiato o non viaggia in determinati orari e su certi mezzi di trasporto – commenta Anchini – Chiaramente non sarebbe un intervento risolutivo del problema e non escluderebbe tutti gli altri necessari (controlli, telecamere funzionanti, ripristino del personale delle biglietterie in tutte le stazioni,  educazione al rispetto di genere ecc.) ma in attesa che si faccia tutto ciò, perché non offrire questo tipo di servizio, tra l’altro gratuito? Non si tratterebbe poi di una imposizione ma di una possibilità offerta. Se una donna vuole, sa che nella prima carrozza, più vicina ai macchinisti, troverà altre donne e potrà viaggiare in sicurezza”. 

Carrozze rosa: una petizione per tutti i convogli Trenitalia

L’obiettivo è sentirsi sicure quando si viaggia, ad ogni ora del giorno e della notte. Far finta che il problema non esista non aiuta a sconfiggerlo. Chiaro che in società perfetta non dovrebbe esserci neanche questa necessità, ma l’odissea quotidiana di tante donne ci racconta una realtà tutt’altro che ideale. “Quante volte hai avuto paura in treno? Quante volte ti sei sentita minacciata, ti hanno intimidito? Quante volte hai finto di parlare al telefono, di non sentire quando ti facevano complimenti molesti? Quante volte hai cercato un posto vicino al controllore per sentirti più protetta? Quante volte hai abbassato lo sguardo per non “provocare”? Quante volte hai pensato no, questo vestito non lo metto perché in treno potrei attirare l’attenzione? ” Queste le tante domande poste da Rossella Femiano nella petizione lanciata due giorni fa per un vagone riservato alle donne in testa ai treni regionali e intercity di Trenitalia, in linea la richiesta di Greta Carla Achini per Trenord.

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