Tiene le dita incrociate Patrick Zaki e spera di tornare a Bologna il prima possibile, per vedere gli studenti, l’università e tutti coloro che lo hanno sostenuto.

Patrick Zacki: “Bologna è la mia città”

In collegamento con ‘Il tempo che fa’ su Rai 3 lo studente egiziano del Master europeo in studi di genere “Gemma” ha risposto a una domanda sulla prossima udienza in tribunale in programma in Egitto a febbraio. Zaki ha citato la coordinatrice del master che frequentava nell’ateneo della città emiliana prima di essere arrestato al Cairo nel 2020. “Rita Monticelli la considero non solo la mia mentore ma una persone di famiglia” ha detto. “In tutto questo periodo l’università e i suoi studenti mi hanno fatto pensare di voler tornare a Bologna al più presto”. Il giovane, scarcerato la settimana scorsa dopo quasi due anni agli arresti, ha poi aggiunto: “Sono stati loro la forza che mi ha permesso di andare avanti; vorrei davvero completare i miei studi là”.

Il fermo al Cairo e l’arresto

Lo studente che dal 7 febbraio 2020 e per 22 mesi è rimasto nelle carceri egiziane con l’accusa di diffusione di false informazioni in seguito alle critiche rivolte in un articolo verso  l’esecutivo di Abdel Fattah al-Sisi per le mancate tutele nei confronti della popolazione copta del Paese, è tornato seppure brevemente a questo periodo,. Quello che ha definito il più difficile della sua vita. Il momento più pauroso, quello dell’arresto:  “Mi hanno fermato al controllo passaporti e mi hanno detto di rimanere lì in attesa qualche minuto. Non capivo cosa mi stava succedendo, ero terrorizzato, una paura che non auguro di vivere mai a nessuno”.

Liliana Segre e l’invito a un incontro

Nel corso della puntata, Zaki ha ringraziato anche Liliana Segre, persona con “una visione incredibile”, che avrebbe piacere di incontrare. La senatrice a vita, testimone dell’Olocausto, aveva chiesto di dare la cittadinanza italiana allo studente egiziano accusato dalla magistratura del Cairo di diffusione di false notizie e terrorismo. “Nessun giovane dovrebbe mai finire in una cella, essere privato della libertà senza aver fatto nulla di male” aveva scritto Segre in un intervento pubblicato sul quotidiano La Stampa. “A me successe che avevo 13 anni e so bene cosa significa”.
Per Zaki è stato un grande onore apprendere le parole della senatrice che lo hanno ispirato.

Il futuro

Ora per lo studente l’intenzione di tornare a studiare e vivere a Bologna, la città che lo ha accolto e dove prima dell’arresto conduceva la sua vita. L’occhio puntato al futuro, agli studi all’Alma Mater e al Master. Più volte ha ribadito la volontà di restare al fianco della sua città e di partecipare attivamente per il bene pubblico.