David Rossi Siena, novità clamorose dall’audizione del Colonnello dei Carabinieri Pasquale Aglieco. Davanti alla commissione che indaga sulla morte di David Rossi (responsabile della comunicazione di Banca Mps), Aglieco ha fornito una serie di informazioni mai emerse negli 8 anni trascorsi dal decesso del manager. A partire dal sopralluogo effettuato nell’ufficio di Rossi. Secondo la sua deposizione i pm Antonino Nastasi, Nicola Marini e Aldo Natalini, che entrarono prima della Scientifica nell’ufficio di Rossi, toccarono il pc, rovesciarono il contenuto del cestino sulla scrivania e chiusero la finestra. Così la scientifica trovò la stanza.

David Rossi Siena, parla il legale della famiglia

Carmelo Miceli, legale della famiglia di David Rossi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. “La Procura dovrebbe iniziare a prendere coscienza del fatto che il tribunale di Genova e gli atti della Commissione d’inchiesta mostrano lacune, mancanze, inaudite leggerezze commesse nel corso delle indagini -ha affermato Miceli-. Forse è il caso di mettersi in discussione. Ciò che è inaccettabile per la famiglia Rossi è che tutte le volte che noi abbiamo provato a mettere i responsabili dinnanzi a delle mancanze, ci è stato risposto che si trattava di leggerezze e che comunque si trattava di un suicidio”.

Istigazione al suicidio

Miceli prosegue: “Quegli stessi procuratori che hanno il compito di rappresentare impersonalmente un ufficio giudiziario, ogni qual volta parlano di un suicidio dovrebbero tenere conto che i loro stessi rappresentanti quella sera scrissero ‘istigazione al suicidio’. L’attenzione che si doveva entrando in quell’ufficio doveva essere quella di chi si approccia ad indagare su un reato. E’ il primo caso di istigazione al suicidio in cui l’istigante ha sicuramente menato il dottor Rossi e sarebbe la prima istigazione al suicidio in cui chi indaga tocca il pc di Rossi, rovescia il cestino, risponde al cellulare di Rossi e chiude la finestra, queste sono abnormità che lasciano perplessi. Noi pretendiamo che su queste illogicità venga fatta luce”.

Intervenga il Ministero della Giustizia

“E’ doveroso che si indaghi su tanti fatti e misfatti del nostro Paese -ha aggiunto Miceli-. A mio avviso la vicenda del dottor Rossi è stata il crocevia di una serie di vicende, forse chiudere quell’indagine in fretta era un bene per tanti, anche per i pm. Noi chiediamo che la Procura generale ci dica una volta per tutte qual è la procura competente per poter chiedere una riapertura delle indagini. E chiediamo che il ministero della Giustizia attenzioni questa vicenda per quanto di sua competenza”.