Come ogni anno, da ormai 52 anni, il 12 dicembre segna l’anniversario della strage di piazza Fontana, una delle pagine più nere nella storia d’Italia.
L’ordigno che alle 16:37 di quel giorno del 1969 esplose nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura non solo uccise 17 persone e ne ferì 88, ma determinò anche la perdita dell’innocenza di un paese che, fino a quel momento, era vissuto nell’ingenua convinzione di vivere in una democrazia che l’avrebbe protetto da eventi tanto tragici negli esiti quanto inquietanti nelle premesse politiche e sociali.

Mattarella sulla strage di piazza Fontana: le “verità non pienamente svelate” e la “risposta di popolo contro il terrorismo”

Oltre a piazza Fontana, quel giorno del 1969 altri tre attentati si verificarono a Roma, provocando 16 feriti ma, per fortuna, nessun morto. La strategia della tensione cominciava così e, negli anni seguenti, avrebbe generato una scia di sangue e violenza che trovò il suo macabro compimento nella strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), in quella del treno Italicus (4 agosto 1974) e nel sanguinoso attentato alla stazione di Bologna (2 agosto 1980).

Mattarella ricorda la strage di piazza Fontana
Mattarella ricorda la strage di piazza Fontana.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una lettera pubblicata sul sito istituzionale, ha voluto tenere viva la memoria di questa data così tristemente significativa per la storia d’Italia, sottolineando le verità ormai raggiunte, nonostante l’assenza di sentenze pienamente soddisfacenti sul piano giudiziario, e denunciando le contraddizioni e le ambiguità ancora irrisolte.
Parte proprio da queste ultime, Mattarella, nell’indicare come “le lunghe vicende processuali hanno lasciato vuoti e verità non pienamente svelate. Si tratta di ferite aperte – prosegue il presidente della Repubblica – non soltanto per le famiglie delle vittime, ma per la Repubblica intera”.
In un panorama storico-sociale ancora oggi segnato da revisionismi di maniera e presunte verità spacciate per fatti, la lettera di Mattarella mette nero su bianco come “nonostante manipolazioni e depistaggi”, emerga nettamente “dal lavoro di indagine e dalle sentenze definitive la matrice eversiva neofascista e l’attacco deliberato alla vita democratica del Paese. Tutto questo è stato chiaro ben presto alla città di Milano e alla comunità nazionale – conclude il Capo dello Stato – La risposta unitaria, solidale, di popolo contro il terrorismo, e contro tutti i terrorismi che insanguinarono l’Italia dopo piazza Fontana, è risultata decisiva per isolare, sradicare e quindi sconfiggere l’eversione”.

Le iniziative a Milano

Come ogni anno, la città di Milano ha organizzato, nell’ambito di Milano è memoria, tutta una serie di iniziative per tenere viva la memoria sulla strage di piazza Fontana.
Nel giorno dell’anniversario, il sindaco Giuseppe Sala sarà presente alla consueta cerimonia di commemorazione, con la posa delle corone in ricordo delle vittime davanti alla sede della ex Banca Nazionale dell’Agricoltura alle 16:37. Sempre domenica sono da segnalare altri tre eventi. Alle 18, al Museo del Novecento di piazza Duomo 8, sarà allestita la performance chi è Stato?, opera dell’artista Ferruccio Ascari con la collaborazione del Comitato Non Dimenticarmi, costituitosi due anni fa, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage. Alle 18:30, la Casa della Memoria ospiterà un concerto per pianoforte a quattro mani di Antonella Moretti e Mauro Ravelli, intitolato Quando la città brucia e dedicato alle vittime dell’attentato. Infine, alle 21, Silvia Borghese, Alessandro Mauriello e Vittorio Maggioli si esibiranno in un concerto al Conservatorio di Milano.
L’ultima iniziativa che la città di Milano dedicherà all’anniversario avrà luogo alla Casa della Memoria la prossima settimana, per la precisione venerdì 17 dicembre alle ore 18, in ricordo della diciottesima vittima della strage di piazza Fontana, l’anarchico Giuseppe Pinelli, morto in circostanze mai chiarite il 15 dicembre, precipitando da una finestra degli uffici della Procura di Milano, dove era in stato di fermo dal giorno della strage, ben oltre le 48 ore previste dalla legge. Verrà quindi proiettato il film Pino – Vita accidentale di un anarchico, realizzato da Claudia Cipriani in collaborazione con il Comune e la partecipazione di Claudia e Silvia Pinelli, di Paolo Silva (Associazione familiari delle vittime della strage di piazza Fontana) e l’organizzazione dell’ANPI Niguarda.