Post Pandemia: ci sono i disturbi alimentari. Stress e insicurezza hanno cambiato le abitudini degli adolescenti. Le restrizioni hanno portato a una crescita significativa del numero di adolescenti ricoverati a causa dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, che ha analizzato i dati provenienti da alcune strutture statunitensi dedicate ai DCA.
Post Pandemia: perché aumentano i disturbi alimentari?
Gli studi hanno mostrato un aumento del numero di nuovi ingressi all’interno delle strutture che accolgono gli adolescenti alle prese con problemi di anoressia, bulimia o alimentazione incontrollata. Secondo il report, la differenza tra il “prima” e il “durante” la pandemia si è rivelata piuttosto netta. Il periodo più critico è stato quello dai 9 ai 12 mesi successivi ai primi contagi da Coronavirus, con i tassi di ricovero che hanno continuato a crescere esponenzialmente fino al marzo del 2021. In alcuni centri, il numero di ingressi è quasi triplicato rispetto al “pre-Covid”.
Dati alla mano: presso il Michigan Medicine, nell’arco dei 12 mesi successivi allo scoppio della pandemia ci sono stati 125 ricoveri di pazienti di età compresa tra i 10 e i 23 anni: nei tre anni precedenti, la media era di 56 nuovi ricoveri annui.
Post pandemia: che cosa è mancato ai giovani?
Il restare sempre più in casa, la chiusura delle scuole, la mancata possibilità di avere una vita sociale spiegano i ricercatori, hanno avuto un pesante impatto sugli equilibri e sulla salute mentale dei giovani. Un insieme di problemi che hanno scombussolato il loro rapporto col cibo. Un evento particolarmente stressante, infatti, può portare allo sviluppo disturbi alimentari, specialmente nei ragazzi e nelle ragazze. L’assenza della solita routine, l’interruzione delle attività quotidiane e la sensazione di non avere il controllo su nulla sono fattori che hanno contribuito in negativo.
Molti adolescenti, quando tutto sembra fuori controllo, l’unica cosa che sentono di poter controllare è il mangiare: secondo l’ultimo report dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), da febbraio 2020 a febbraio 2021 si è verificato un incremento medio del 30% dei casi di disturbi alimentari. L’ADI ha inoltre evidenziato che, a causa delle restrizioni, l’età di insorgenza dei DCA si è abbassata. Da qui l’appello degli psicologi a creare degli sportelli di ascolto anche nelle scuole: il contributo psicologico unito al supporto della famiglia è essenziale.
Da non sottovalutare in generale i disturbi alimentari che se non riconosciuti in tempo, possono portare alla morte. E prevenire è meglio che curare