Lina Wertmuller, premio Oscar alla carriera, si è spenta il 9 dicembre a Roma all’età di 93 anni.
Oggi a Roma, nella Chiesa degli Artisti un lungo applauso ha accompagnato l’arrivo del feretro della grande regista.
Ieri in Campidoglio è stata allestita la camera ardente e tantissimi sono stati i fan che hanno omaggiato la regista portandole il loro ultimo saluto.
Rose bianche e rosse, tra cui quelle inviate da Sophia Loren, una corona del Comune e il gonfalone di Napoli, città che l’aveva eletta cittadina onoraria, e una folla silenziosa e discreta, soprattutto giovani, gli amici della figlia Maria, hanno reso l’ultimo omaggio, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio nella capitale.
La celebrazione del rito funebre
A celebrare la messa è stato don Walter Insero, amico personale della regista.
Dopo l’ingresso la bara è stata posta ai piedi dell’altare. Sul feretro, oltre ai fiori, una foto con l’immagine della regista e un paio dei suoi immancabili e iconici occhiali bianchi.
Proprio gli occhiali bianchi erano la sua nota distintiva.
Attorno alla metà degli anni Ottanta, Ottica Vasari, storico marchio di occhialeria della capitale, aveva realizzato su misura per Lina Wertmuller gli iconici occhiali da vista bianchi che hanno segnato lo stile e l’estetica della grande regista.
Gli occhiali bianchi erano anche il suo amuleto. Onnipresenti perfino con le mises da red carpet e da Oscar, a cui fu candidata nel 1977 per la regia di “Pasqualino Settebellezze”, ricevendo invece l’Oscar alla carriera solo nel 2020. Quando Woody Allen la chiamò per un cameo nel film “Io e Annie” lei gli spedì un paio di occhiali bianchi, scrivendogli: “Puoi metterci dietro chi ti pare”.
Maria Zulima Job, figlia adottiva della regista è arrivata ai funerali della madre tenendosi per mano con i famigliari e gli amici più stretti. Tra i primi volti noti giunti per l’ultimo saluto alla grande artista, Giancarlo Giannini, Giuliana De Sio, Domenico De Masi, Caterina D’Amico, Yari Gugliucci, Marina Cicogna, Cinzia ThTorrini, Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo.
L’appello della figlia di Lina Wertmuller
“L’amore che i miei genitori provavano l’uno per l’altra era meraviglioso. Sul lavoro poi riuscivano a trovare una simbiosi incredibile. Magari a volte litigavano. Ma si tornava a casa e c’era l’amore”, ha ricordato la figlia Maria Zulima Job, visibilmente commossa. ”Non c’è oggi una donna come lei – ha aggiunto – con una testa, una genialità. Era avanti… e faceva film avanti nei tempi. ‘Travolti da un insolito destino’, per esempio, comincia con un mare di plastica. Era un genio. Come mamma? Era unica; le sue dolcezze, le sue carezze, i suoi bacini, tutto quello che ci dicevamo. Ricordi indimenticabili”.