Incubo Barcellona FC agli ottavi di Champions League. Gli uomini del neo tecnico Xavi perdono 4 a 0 contro il Bayern Monaco e dopo 20 anni non si qualificano alle fasi finali della competizione. La crisi Blaugrana ha però basi più profonde. Il club ha vissuto in questi due anni di Covid-19 un declino spaventoso, partendo dai conti, in profonda sofferenza. L’addio di Messi poi ha complicato il tutto anche sul fronte tifoseria, inferocita per le prestazioni dei loro beniamini. Per chiarire la situazione e analizzare quali possono essere le cause della crisi, abbiamo intervistato in esclusiva il giornalista Andrea De Pauli, corrispondente in spagna del Corriere dello Sport.
Intervista ad Andrea de Pauli sul Barcellona FC:
Altra sconfitta per il Barcellona di Xavi in Champions con il Bayern Monaco. Dopo 20 anni i Blaugrana escono ai gironi di Champions. Quale sarà l’impatto sulla storia del club.
“È la quarta volta che il Barça viene eliminato dalla Champions al termine della fase a gironi. I tre precedenti sono tutti concentrati a cavallo del cambio del millennio, più esattamente nelle stagioni 1997/98, 1998/99 e 2000/01. Ragionevolmente si può pensare che, anche stavolta, il Barça avrà bisogno di qualche anno per ritornare ai massimi livelli. La situazione economica non aiuta e l’uscita anticipata dalla Champions rende ancora più drammatico lo scenario, visto che il club nell’ultimo bilancio aveva preventivato un approdo ai quarti, che tradotto in cifre significa altri 20 milioni di euro andati in fumo”.
Dopo l’esonero di Koeman neanche l’impatto di Xavi ha sortito gli effetti sperati in questa stagione?
“Non ci si poteva attendere miracoli. Si tratta di una rosa che in due estati ha perso Luis Suarez, Griezmann e Messi. Il buon Koeman non poteva scendere in campo e segnare i gol che ora mancano alla squadra e, dopo di lui, non l’ha potuto fare neppure Xavi. Ricordo che il Barça ha segnato solo 2 gol in 6 partite di Champions. Con questi numeri non si va da nessuna parte. Ritengo, comunque, che Xavi potrebbe fare molto bene qui, per mille motivi. Bisogna dargli il tempo di lavorare al suo progetto. Non è questione di mesi, ma probabilmente di almeno un paio d’anni”.
Lo stesso Koeman disse: “Questa è la qualità dei giocatori, non si può fare molto di più”. E’ finita un’era e come ripartire?
“Xavi al termine della gara ha ribadito: “Questa è la nostra realtà”. L’era Messi finisce definitivamente qui. Ora comincia quella di Ansu Fati, Pedri, Xavi, Nico, Araujo… Con un paio di innesti (un Haaland servirebbe tantissimo, ma sembra impossibile) può nascere uno squadrone”.
Oltre a quello visto in campo c’è una situazione critica a livello finanziario. Se non si chiamasse Barcellona FC avrebbe già portato i libri in tribunale da tempo, invece sappiamo il peso anche politico che ha gli verrà data la possibilità di rimanere viva?
“In Spagna non è che stiano facendo grandi sconti al Barça. Magari avrà un po’ di margine in più per rimettere le cose a posto, ma dovrà pagare fino all’ultimo centesimo. I creditori hanno tutto l’interesse a recuperare i loro soldi. Per quanto riguarda le relazioni “politiche” col mondo dello sport, poi, c’è il caso Messi, che alla fine è partito per Parigi, che fa capire chiaramente come la Legacalcio di Javier Tebas non è disposta ad aiutare più di tanto, anzi. Sono stati rigidissimi sul tetto salariale. Il conflitto è ancora più forte ora che Barça, Real Madrid e Athletic Bilbao si sono messi di traverso al progetto “La Liga Impulso”. E prima c’era stato lo scontro per la Superlega”.
Capitolo Messi, dopo l’addio burrascoso al Barcellona, la nuova avventura al PSG non carbura. In un’intervista Luis Suarez ha rivelato che Lionel Messi avrebbe alcuni problemi di ambientamento a Parigi. È solo questo il problema della pulce?
“Era prevedibile che Messi, abituato ad aver un’intera squadra al suo servizio, potesse soffrire. Il fatto che sia passato, poi, a un campionato più fisico, gli fa trovare meno spazi rispetto a quelli che trovava in Liga, dove più o meno tutti cercano insistentemente di fare gioco. A livello di stile di vita, poi, difficile lasciare il rifugio dorato di Castelldefels, con spiaggia annessa, per un ragazzo abitudinario, che passa la vita nella sua routine familiare”.
Chiudiamo con la situazione tifosi. Che clima si respira nell’ambiente Blaugrana, dopo l’addio della pulce anche guardando ai rivali di sempre del Real Madrid?
“Rassegnazione e avvilimento. D’altronde, se non vince il Barça, per la teoria dei vasi comunicanti, vince il Real. E il Barça, per un po’, non vincerà”.