Sciopero generale 16 dicembre: Cgil e Uil scendono in piazza contro la Manovra del governo Draghi. Alla mobilitazione però non ha aderito la Cisl. Le motivazioni le ha spiegate Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sciopero generale 16 dicembre, le ragioni della Cisl
“Non siamo noi che ci chiamiamo fuori, sono altri che si chiamano fuori –ha affermato Benaglia-. Il sindacato in questi mesi ha avviato un confronto con il governo Draghi su una manovra espansiva e in un mese e mezzo di dialogo sociali abbiamo ottenuto dei grandi miglioramenti. E’ stupefacente vedere che sul filo di lana, quando c’era ancora la possibilità di ottenere qualcosa in più, Cgil e Uil si siano chiamate fuori ricorrendo allo sciopero generale che è uno strumento straordinario”.
Sciopero politico
“La mia domanda ai colleghi di Cgil e Uil è: perché dobbiamo scioperare contro un governo che per la prima volta dopo anni taglia le tasse ai metalmeccanici? -ha proseguito Benaglia-. Mi sembra uno sciopero politico e non credo che verrà compreso dai lavoratori. Noi siamo un sindacato popolare e non populista. E’ il momento della responsabilità e di essere costruttivi, dire oggi che si sciopera contro la precarietà è una cosa molto importante, ma la precarietà non viene abolita con una legge e con uno sciopero, mi sembra un modo per evidenziare il malessere delle persone, ma il sindacato non ha questo compito, il compito del sindacato è di fare gli accordi e portare le soluzioni”.