Non solo Covid 19, c’è un altro virus che viaggia parallelo a quello del Sars-Cov2:  è quello del Cybercrime, un fenomeno sempre più in aumento durante la pandemia. Dai Green pass falsi venduti sui principali canali Telegram all’oscuramento di siti dove si vendevano illegalmente farmaci contro il Covid 19. Un aumento del tasso dei reati informatici che ha indotto la Polizia di Stato a individuare un protocollo specifico: Covid rosso “affinché i nostri gangli sul territorio fossero in contatto con i soggetti interessati, allertandoli ad aumentare i loro livelli di sicurezza”.

E così il Natale diventa l’occasione per regalare un QR Falso, per aggirare norme e controlli.

Covid e Cybercrime: i furbetti del Green Pass

Green Pass falsi a 100 euro. Spopola il mercato nero dei QR falsi a Natale, grazie alla complicità di medici, dei certificati in vista anche delle festività. Ma chi è beccato con un documento contraffatto, rischia una sanzione di 400 euro o anche un anno di reclusione se il certificato è di un’altra persona. Diversi i canali di vendita: dai gruppi Telegram al dark web, dove è possibile trovare non solo i certificati, ma anche le istruzioni per procurarseli. Una fabbrica di documenti falsi che non conosce freni, anzi che è aumentata durante le festività in seguito alle maggiori restrizioni introdotte dal Super Green Pass. Pagamento in bitcoin, tariffari che variano da 100 a 200 euro a singolo certificato, con tanto di codici sconto per chi ne richiede un numero maggiore e addirittura recensioni dei clienti.

Covid e Cybercrime: farmaci venduti illegalmente

Nel dark web prende piede anche la vendita illegale delle cure fai da te: i carabinieri del Nas hanno oscurato  30 siti che offrivano online farmaci per curare la malattia. I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico. Al centro dell’indagine siti collocati su server esteri,  con riferimenti di gestori non individuabili.

Nei siti la vendita di medicinali correlati all’Emergenza Covid 19. Tra questi anche  l’ivermectina, per la quale l’Ema, nel marzo 2021, ha emanato una nota con cui raccomanda di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento di covid-19. Tra i medicinali presentati sui siti oscurati anche l’indometacina, antinfiammatorio non steroideo impiegato nel trattamento delle malattie articolari degenerative, e ranitidina, utilizzata per la cura dell’ulcera gastrica o del reflusso gastroesofageo. Nel 2021 salgono a 313 i provvedimenti sinora eseguiti dai Nas. Ancora una volta l’invito dei carabinieri ai cittadini è di diffidare della vendita in rete di medicinali non autorizzati o di dubbia provenienza.