Nuovo protocollo covid scuola: il tracciamento resta il problema principale. E’ quanto ha sottolineato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, intervenuto su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Nuovo protocollo covid scuola, l’Anp chiede aiuto all’Esercito
“Le asl si sono trovate in grande difficoltà nell’applicare il protocollo del 3 novembre che si basava su due prestazioni che dovevano essere compiute con grande celerità: il testing e il tracciamento dei contatti –ha affermato Giannelli-. Il preside può mettere la classe in dad, ma a stabilire se ci deve essere una quarantena deve essere la Asl. Per fare tutto questo serve una grande celerità, se il tampone che si dovrebbe fare fin dal primo giorno, lo si fa il terzo o il quarto è ovvio che il preside metta tutti in dad e tutti in dad rimangono. Venendo meno il presupposto della celerità, a causa delle carenze di personale e organizzative delle asl, si è scatenato tutto quel putiferio che abbiamo visto la settimana scorsa. Per fortuna si è risolto in meno di 24 ore. Ho invitato il generale Figliuolo ad intervenire, con i mezzi di cui dispone, per supportare le asl perché ce n’è bisogno”.
Situazione contagi nelle scuole
“In questo momento ci sono circa 10mila classi in dad in tutta Italia -ha affermato Giannelli-. Il totale delle classi nel nostro Paese è 400mila, quindi 10mila è sicuramente un numero consistente, ma rispetto al totale non c’è paragone e comunque non c’è paragone rispetto ad un anno fa. Certamente la pandemia è in risalita, devono essere le misure approvate dal governo a porre un freno a questa risalita perché nessuno si vuole ritrovare in una situazione comparabile a quella dell’anno scorso. Dobbiamo prendere tutte le contromisure per far sì che ciò non avvenga”.