Stefano Bandecchi risponde a L’Espresso. Il settimanale del Gruppo Gedi dedica al presidente delle Scienze Umane alcune righe di un articolo dal titolo “Chi paga la non politica”, nel quale viene chiamato in causa, tra le motivazioni, per le sue scelte politiche del passato e per un incarico al Ministero dell’Agricoltura che non è stato pubblicato sul sito dallo stesso dicastero (“non c’è traccia”, scrive il L’Espresso). All’Espresso e alle informazioni contenute nel pezzo ritenute inesatte e infondate, il fondatore dell’Università Niccolò Cusano ribatte attraverso alcuni video su Instagram.
L’articolo su L’Espresso
Nel testo i giornalisti Antonio Fraschilla, Vittorio Malagutti e Mauro Minafò lanciano l’allarme su come i finanziamenti da parte di soggetti privati ai partiti politici possano interferire nell’agenda politica e dettarne le regole. Nell’articolo si allude a un tacito “do ut des” tra chi finanzia una realtà politica, comprese le fondazioni utilizzate, si legge, come collettori di donazioni, e chi ricevere i soldi. Per questo, scrive il settimanale, L’Espresso ha analizzato e rielaborato mille pagine di documenti che registrano donazioni ai partiti e movimenti politici. Partito per partito ha indagato le forme di sostegno e i finanziatori.
Stefano Bandecchi a L’Espresso: “Non sono mai stato un estremista di destra”
Nel capitolo dedicato a Forza Italia L’Espresso racconta i rapporti tra Stefano Bandecchi e il partito di Silvio Berlusconi. Il presidente del Cda dell’Università Niccolò Cusano viene così descritto nell’articolo: “Origine toscane, un passato da militante di estrema destra”. A tale affermazione Bandecchi risponde con un video sarcastico su Instagram: “Vengo definito estremista di destra ma informo che compro L’Espresso da 25 anni. Compro L’espresso da mezzo secolo e mi dicono che sono estremista di destra?!”.
Chi ha detto che i parà siano di estrema destra?
In un altro video poi aggiunge: “Mi dispiace che un giornale come L’Espresso, che leggo da 25 anni, non mi abbia interpellato. Il primo punto che reputo fondamentale è proprio questo: nessuno mi ha interpellato, nessuno mi ha chiamato e sembra che chi ha scritto l’articolo nemmeno mi conosca. Vengo definito ‘militante di estrema destra’, in realtà, in passato sono stato un estremista di estrema sinistra. La prima volta che ho votato nella mia vita ho messo la x sul simbolo della Democrazia proletaria, o qualcosa del genere, cioè il partito più a sinistra del Partito Comunista. Poi strada facendo ho cambiato idea, sono cresciuto e ho cominciato a pensare in maniera diversa. Non sono mai stato un’estremista di destra”.
L’accostamento parà della Folgore con l’estrema destra
“Mi sono sempre vantato di essere stato un paracadutista e di aver fatto parte della Folgore. Chi ha scritto l’articolo fa un po’ di confusione sui paracadutisti e pensa che il paracadutista medio sia di estrema destra – spiega Stefano Bandecchi – Vi informo che nell’Unione Sovietica i paracadutisti russi erano eccezionali. Ancora oggi a Cuba ci sono reparti di paracadutisti di grande eccellenza. Anche Hitler aveva i paracadutisti così come gli italiani che combatterono la grande battaglia di El Alamein, così come gli inglesi, i francesi, gli americani.
Nessuna querela per L’Espresso e gli autori dell’articolo
“Non querelerò L’Espresso, so che i giornali sono in grande difficoltà, sono anche io un editore, né i giornalisti che hanno scritto l’articolo. Voglio, però, invitare gli artefici dell’articolo nel mio programma televisivo “L’Imprenditore e gli altri” che riprenderò a breve sul Cusano Italia Tv, canale 264 del dt.