Con il super green pass da oggi si ridurranno gli spazi per gli oltre 6 milioni di Italiani non vaccinati. Con il green pass base, il tampone negativo, si potrà continuare ad andare a lavoro, in palestra, pernottare in albergo e poco altro. Ma non ci si potrà sedere al tavolo al bar, andare al ristorante al chiuso o a teatro. Per questo la Coldiretti stima un balzo nel fatturato del delivery in Italia

Il super green pass vale 1,5 miliardi di euro per il delivery

L’entrata in vigore del Decreto legge con misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e il  varo della Commissione Europea del pacchetto lavoro che prevede il  riconoscimento dei rider e dei lavoratori delle piattaforme digitali frutterà al settore del food delivery in italia 1,5 miliardi di euro. Lo evidenzia la Coldiretti sottolineando che i milioni di non vaccinati a cui è precluso l’accesso nei locali della ristorazione potranno ricorrere all’asporto a alla consegna a domicilio effettuata proprio dai rider. Una opportunità che spinge un settore in grande crescita nell’ultimo anno.

Tra evoluzione tecnologica e accelerazione dovuta all’emergenza pandemica, il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020. (Dati dell’Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio.)Sono quasi  quattro Italiani su dieci che hanno ordinato dal telefono o dal proprio pc pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno. Lo riporta un’analisi Coldiretti/Censis che mostra un cambiamento importante rispetto al passato: in tanti dichiarano di essere stanchi e non avere voglia di cucinare (57,3%), ma c’è anche un 34,1% che indica di farvi ricorso in caso di cene con amici e parenti per stupire i commensali con piatti di qualità. Con l’esplosione della pandemia Covid si è aggiunta anche la ricerca di maggiore sicurezza rimanendo tra le mura domestiche.

Prezzi bassi, a rischio la qualità della filiera

La grande richiesta di cibo a domicilio ha creato una competizione apparentemente virtuosa  tra le piattaforme e i vari servizi di consegna. I cittadini possono comodamente scegliere a chi rivolgersi sfruttando abbonamenti e offerte vantaggiose. In realtà gratuità del trasposto, promozioni e ribassi rischiano a volte di ripercuotersi sull’intera filiera. Dal personale, ai conti dei ristoratori, fino ai fornitori dei prodotti agricoli e alimentari. Non a caso il 38,1% di chi ordina cibo sulle piattaforme web ritiene prioritario migliorare il rispetto dei diritti del lavoro dei riders. (studio Coldiretti/Censis)

Non solo la condizione dei lavoratori. Quasi un terzo dei consumatori chiede  anche garanzie sulla sicurezza e l’igiene nel trasporto. Un 25,3% vorrebbe che le piattaforme promuovessero anche la qualità dei prodotti e degli ingredienti che propongono nei loro menù, mentre il 17,7% vorrebbe migliorare anche l’utilizzo di prodotti tipici e di fornitori locali.