Tracciamento scuole DAD. Aumenta il numero di casi positivi al Covid 19 dei bambini tra i 6 e gli 11 anni mettendo in affanno i dipartimenti di prevenzione delle Asl e i dirigenti scolastici. Si parla così nuovamente, dopo le chiusure dello scorso semestre, di DAD, chiusura anticipata delle scuole e percorsi formativi diversificati.
Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, però non ha dubbi e assicura che il programma non sarà sospeso e le lezioni prima delle feste non subiranno interruzioni. “Dev’essere fatto il massimo per mantenere il percorso formativo degli studenti. La vaccinazione per la fascia 5-11 anni ci aiuterà”.
Un programma di tracciamento nelle scuole per evitare la DAD
Il programma messo a punto dalla struttura commissariale del Generale F. P. Figliuolo per scongiurare il rapido ritorno alla Didattica a distanza per le scuole italiane prevede appunto un sistema di tracciamento potenziato grazie anche ad assetti militari. Una rete di 11 laboratori di biologia molecolare della Difesa già presente in 8 Regioni, in grado di processare tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari, oltre al possibile dispiegamento di due laboratori mobili. “Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato”, ribadiscono i ministeri della Salute e dell’Istruzione, dopo che per qualche ora si era tornati a prescrivere la quarantena per tutta la classe con un solo caso positivo. Ma i presidi lamentano una cattiva comunicazione sulle nuove regole e chiedono maggiore chiarezza.
Cosa ne pensa il Presiente dell’A.N.P.A.
Per questa ragione Antonello Giannelli, il presidente dell’A.N.P.A. (Associazione nazionale presidi), nonostante le dichiarazioni incoraggianti del Coordinatore del CTS, spinge e incoraggia alla prudenza.
“Per ridurre il ricorso alla Dad l’esercito e il generale Figliuolo dovranno essere subito operativi e risolvere due questioni su cui, finora, moltissime Asl hanno fallito, o non sono riuscite fino in fondo. Primo: garantire un testing tempestivo. Secondo: in caso di contagio, far partire all’istante il tracciamento che permette l’individuazione dei contatti del positivo”.
“Se non si migliora qui – prosegue Giannelli – qualsiasi protocollo per gestire il Covid nelle scuole, salvando le lezioni in presenza, è destinato a rimanere inattuato. Ed è impensabile che sui presidi ricadano anche le inadempienze dei dipartimenti di prevenzione”.
Una possibile soluzione alla DAD? Una campagna vaccinale spedita
Anche il ministro per gli affari regionali e le autonomie, M. Gelmini in un’intervista a SkyTg24 sottolinea come una campagna vaccinale celere tra i più giovani possa ridurre rischi di contagio e un ritorno alla DAD. “Se la campagna vaccinale procede con la celerità degli ultimi giorni, siamo in condizione di evitare un ritorno al passato e alla didattica a distanza che ha prodotto deficit formativi. Il nostro compito è accelerare le terze dosi ma anche vaccinare i più piccoli ed è quello che stiamo facendo”. “Poi i dati dipendono dai nostri comportamenti, non possiamo affidare tutto alle norme”, dice Gelmini, “ma vedo grande senso di responsabilità e pazienza nel mettere in atto le misure necessarie, quindi resto fiduciosa che non solo il paese resti aperto ma che la scuola possa continuare in presenza”.
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