Dalla Germania all’Italia si registra un boom di ricoveri di bambini a causa del virus sinciziale. Anche Vittoria, la figlia di Fedez e Chiara Ferragni era stasta ricoverata per questa patologia.
Che cos’è il virus sinciziale?
Il virus respiratorio sinciziale (sin-SISH-uhl), o RSV, è un virus respiratorio comune che di solito provoca sintomi lievi, simili al raffreddore. Un agente virale capace di infettare l’apparato respiratorio di pazienti di qualunque età, ma principalmente colpisce i bambini nei primi anni di vita. Il virus respiratorio sinciziale infetta gli epiteli delle vie aeree, dove causa la necrosi delle cellule. Nei tessuti in coltura infettati con questo patogeno, le cellule si fondono tra loro, dando luogo a un conglomerato (sincizio), da cui deriva il nome. L’RSV può essere infatti pericoloso per alcuni neonati e bambini piccoli. Ogni anno negli Stati Uniti, circa 58.000 bambini di età inferiore ai 5 anni vengono ricoverati in ospedale a causa dell’infezione. In Italia sta colpendo piccoli pazienti, con reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali in difficoltà per la presenza di neonati e bebè con bronchioliti e polmoniti, causate proprio dal virus.
Come si diffonde il virus sinciziale?
Il virus sinciziale si diffonde facilmente da persona a persona. L’infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, rilascia in aria delle particelle che contengono il virus. Se si è abbastanza vicini tali particelle possono essere inalate, oppure si possono depositare sulla bocca, sul naso o sugli occhi. Si può contrarre l’infezione anche toccando con le mani secrezioni nasali o buccali infette e quindi strofinandosi con le mani occhi o naso. Il Vrs può sopravvivere per molte ore sulle superfici dure come tavoli, maniglie delle porte, giocattoli e culle. Il Vrs tipicamente sopravvive per brevi periodi su superfici molli quali tessuti e mani. Un’infezione che si manifesta soprattutto nel periodo invernale per questo come l’influenza da non sottovalutare.
Quali i sintomi nei bambini?
Si manifesta inizialmente come un’influenza. Raffreddore e febbre iniziano 3-5 giorni dopo il contagio. Circa la metà dei bambini alla prima infezione sviluppa anche tosse e respiro sibilante, cosa che indica un interessamento dell’apparato respiratorio inferiore. Nei lattanti di meno di 6 mesi, il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea). Alcuni bambini, in genere i più piccoli, sviluppano distress respiratorio grave che può portare, fortunatamente in casi rari, anche al decesso. Non esiste ancora un vaccino specifico, ma sono diverse le sperimentazioni in corso, soprattutto per i bambini più fragili, come i cardiopatici. Come per tutti i virus l’arma migliore rimane la prevenzione: misure di precauzione quali il lavaggio delle mani, le mascherine, il monouso dei fazzoletti da buttare sempre nella spazzatura, il distanziamento nel caso di un fratellino più grande malato e il non mandare a scuola i bambini prima che siano guariti, in quanto fonte di contagio.
Insieme a Covid-19 e virus respiratorio sinciziale in questo periodo si stanno diffondendo anche altri virus. L’anno scorso l’influenza stagionale quasi non si è vista. Quest’anno sembrerebbe, invece, che i virus stagionali stiano piano piano tornando.