Trenta secondi di spot, diretto dal regista Paolo Genovese, sono bastati a scatenare una bufera sui social, dove molti utenti accusano Parmigiano Reggiano di sfruttare i lavoratori: lavorare 365 giorni l’anno ed essere pure felici.

Il protagonista dello spot è ‘Renatino’ che viene esaltato per la sua dedizione al lavoro all’interno degli impianti che producono il Parmigiano Reggiano.

“Da quando aveva 18 anni, tutte le mattine, 365 giorni all’anno” si occupa del latte che dà vita al prestigioso formaggio. Una frase, quest’ultima, che ha innescato rapidamente il risentimento di molti utenti che lo hanno interpretato nel senso peggiore, ovvero “un’esaltazione del lavoratore sfruttato”.

Tra i protagonisti di “Amigos”, questo il nome della serie, c’è Stefano Fresi, uno degli attori più noti del panorama cinematografico italiano.

Cinque ragazzi, dopo una notte in tenda e in viaggio, entrano nella fabbrica del Parmigiano. In questa, grazie a Renatino, scoprono i segreti che stanno dietro uno dei prodotti d’eccellenza del “made in Italy” e rimangono estasiati dalla dedizione al lavoro di ‘Renatino’.

Ed è qui che a un certo punto, dopo aver appurato che l’impiegato lavora 365 giorni all’anno in fabbrica, uno dei ragazzi gli chiede: “Hai mai visto il mare? Parigi? Sciare?” con risposta ‘no’ e poi “Ma sei felice?” con un convinto “sì”. La pubblicità si conclude con i complimenti degli ammirati visitatori: “Renatino sei un grande”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=PeUHImm4itA

Tra i primi a segnalare il messaggio è stato Christian Raimo, scrittore e assessore municipale a Roma. L’assessore vede in quei trenta secondi di spot l’inno allo sfruttamento dei lavoratori e un atteggiamento quantomeno masochistico del povero Renatino.

Fresi risponde alle accuse

Per Fresi è tutto un grande equivoco, se non una polemica strumentale. “Si tratta di una pubblicità, un’opera di finzione e quando ‘Renatino’, racconta di essere felice di non andare a Parigi e di non vedere mai il mare perché lavora 365 giorni al Parmigiano Reggiano, è una cosa che serve allo sceneggiatore per magnificare il prodotto”. E aggiunge: “ E’ una pubblicità che deve vendere un prodotto, tutto qua. Non credo siano stati fatti dei torti ai lavoratori facendo questo spot pubblicitario”, conclude l’attore.

L’azienda fa mea culpa e annuncia modifiche allo spot

L’azienda: “Ci dispiace se la volontà di sottolineare la passione dei nostri casari è stata letta con un messaggio differente, che non abbiamo avuto la sensibilità di rilevare e che, grazie al dibattito accesosi in rete, raccogliamo con grande rispetto. Questa la ragione che ci conduce a modificare lievemente la pianificazione della campagna, potendo intervenire sul quarto spot apportando alcune modifiche che accoglieranno quanto emerso” ha dichiarato Carlo Mangini, direttore comunicazione, marketing e sviluppo commerciale del Consorzio Parmigiano Reggiano.