L’EMA fa sapere che attraverso il suo comitato per i medicinali umani (CHMP) ha approvato un nuovo sito per la produzione del prodotto finito Vaxzevria (precedentemente vaccino COVID-19 AstraZeneca). Il sito, gestito da WuXi Biologics, si trova a Leverkusen, in Germania. Oltre a questo nuovo impianto di produzione, il CHMP ha anche espresso parere positivo ad aumentare la produzione del vaccino in un sito gestito da Amylin Pharmaceuticals in Ohio (Stati Uniti). Questi cambiamenti dovrebbero supportare la continua fornitura di Vaxzevria nell’Unione Europea e le donazioni a paesi terzi attraverso l’iniziativa COVID-19 Vaccines Global Access (COVAX). Il progetto Covax rappresenta un’iniziativa fortemente sostenuta dall’OMS per la distribuzione dei vaccini in modo equo ai singoli paesi del mondo.

Progetto COVAX

Fortemente voluto dall’OMS e sostenuto da UNICEF, Covax nasce nel giugno 2020 come iniziativa di equa distribuzione del vaccino nel mondo. Sono 190 i paesi che partecipano già a COVAX, tra questi 92 Paesi a reddito basso e medio-basso e 98 Stati benestanti. COVAX negozia un prezzo per ciascun vaccino con i vari produttori e mentre i paesi ricchi pagano il prezzo pieno negoziato, quelli più poveri sono tenuti a versare soltanto un contributo finanziario. La sfida più grande è rappresentata dallo stoccaggio dei vaccini che necessitano di basse temperature per la loro conservazione. Non ultimo poi il tema delle scadenze e delle relativi luoghi di somministrazione. In Africa, per esempio, solamente il 2% circa della popolazione risulta vaccinato e molte scorte di AstraZeneca sono ormai scadute. Rinunciare alla proprietà intellettuale sui vaccini potrebbe essere la chiave di volta per condividere il “know how” circa le scoperte fatte sul Covid 19 così come condividere gli strumenti per la produzione dei vaccini stessi. La battaglia dell’equità sembrerebbe una delle più complesse da combattere a venti mesi dall’inizio della pandemia, ma anche una delle più importanti per vincere la sfida contro le varianti.

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