Parlando alla stampa al termine della conferenza Stato-regioni, la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato la decisione di ripristinare in Germania un lockdown mirato questa volta ai soli non vaccinati. Il provvedimento vieterà ai non vaccinati l’accesso a tutti gli esercizi commerciali non essenziali e accoglie la richiesta del Ministro della Salute, Jens Spahan che a più riprese aveva lanciato l’allarme sul rischio rappresentato dai non vaccinati per il sistema sanitario nazionale.
La misura arriva al termine di due settimane in cui in Germania i contagi sono stati in costante crescita portando, in alcune regioni, quasi al collasso i reparti di terapia intensiva e costringendo al trasferimento di alcuni pazienti in strutture estere (Francia, Svizzera e Lombardia). Il portavoce per la Sanità dei Verdi – partito che farà parte del nuovo governo prossimo all’insediamento -, Janosch Dahmen, nei giorni scorsi aveva sottolineato come fosse necessario “un lockdown parziale uniforme in molte regioni del Paese per fermare la quarta ondata”.
Dopo il lockdown la Germania si appresta a discutere di obbligo vaccinale
Il portavoce di Merkel due giorni fa aveva già anticipato la decisione odierna lasciando intendere come fosse solo il primo passo di un percorso decisionale in cui il Parlamento avrebbe discusso anche l’opzione dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per il Covid. L’obiettivo del governo tedesco in merito alla campagna vaccinale è la somministrazione di 30 milioni di dosi, numeri che secondo lo stesso portavoce di Merkel, Steffen Seibert, avrebbero garantito la copertura di tutto le spettro delle immunizzazioni tra “prime, secondo e terze dosi”.
Favorevole all’obbligo il cancelliere in pectore Olaf Scholz
Come membro del Bundestag, Olaf Scholz, che succederà nel ruolo di cancelliere ad Angela Merkel, aveva già espresso il suo consenso nei confronti dell’obbligo vaccinale e lo stesso aveva fatto sapere il suo probabile vice Robert Habeck: “La vaccinazione obbligatoria rappresenta una forte ingerenza nella libertà dell’individuo, ma protegge la vita e in ultima analisi la libertà della società”. Le ultime incognite dovrebbero riguardare le linee guida per le scuole, dove è più difficile individuare un compromesso tra uno shutdown generale e i provvedimenti mirati che riguarderanno i Land in cui la quarta ondata di Covid è ormai fuori controllo. Habek vorrebbe tenere aperti scuole e istituti, “ma con mascherine e se possibile con test quotidiani”.
Londra e la maratona dei vaccini
Centoquattordici milioni di dosi. L’esecutivo di Boris Johnson lancia una bordata devastante alla lotta contro la pandemia. 60 milioni di dosi Moderna e 54 di Pfizer permetteranno al governo d’oltremanica di coprire la popolazione con una quarta dose nell’arco del 2022 e della eventuale quinta nel 2023. Rispetto alle 114 milioni di dosi ordinate, quelle già somministrate fra prima, seconda e terza inoculazione sono un milione in più. Tutto, pur di mantenere una vita quasi normale e cercare di depennare dal taccuino delle possibilità il ricorso a un nuovo lockdown.
Francia, niente lockdown ma casi in impennata
Dicembre è cominciato con quasi 50mila casi di positività giornalieri in Francia. Un bilancio cupo quello tracciato dal ministro della Salute transalpino, Olivier Véran, che non nasconde come l’attuale tasso di diffusione della nuova ondata di Covid potrebbe tranquillamente superare i numeri registrati con la terza ondata. Lo stesso ministro poi ha espresso chiaramente come “in questo momento non abbiamo raccomandazioni da dare in vista del Natale”, precisando però che l’idea dell’esecutivo viaggia verso la conservazione delle libertà. Anche qui, la parola lockdown sembra non essere in cima alla lista delle possibili opzioni.
In Norvegia nuove restrizioni
Oslo, la capitale norvegese, sarà oggetto da oggi di nuove restrizioni per un presunto focolaio di variante omicron. Le persone colpite sarebbero diverse dozzine, e tutte vaccinate. Obbligo di mascherina sui mezzi pubblici e i taxi, i centri commerciali, negozi e si ricorrerà ancora allo smart working.
La Spagna in… giallo
La Spagna e l’Italia sono le uniche due Nazioni d’Europa a presentare ancora delle zone in giallo, ovvero a rischio non grave di contagio. La “vernice” è stata data dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). A Madrid è stata riscontrata per la terza volta la variante omicron. Stavolta si tratta di un uomo di 62 anni vaccinato con AstraZeneca. Come riporta El Pais, l’uomo presenta sintomi lievi e non avrebbe viaggiato verso paesi a rischio. Si tratta del primo caso di malattia per trasmissione europea. Il primo caso fu registrato, il 28 novembre, su una persona proveniente dal Sudafrica e che ha fatto scalo ad Amsterdam, vaccinata con Pfizer. Il secondo, un giorno dopo, su una donna di 61 anni, con doppia dose AstraZeneca.
La Grecia multa i no vax
100 euro al mese di multa per tutti gli over 60 che non si vogliono sottoporre alla vaccinazione. Atene risponde con le sanzioni alle reticenze dei non vaccinati. La misura è stata annunciata dal primo ministro, Kyriakos Mitsotakis visto anche il mezzo milione di “sfuggenti”. La Grecia ha di poco superato il tasso vaccinale del 60%, anche se nelle ultime settimane le autorità elleniche hanno registrato un sensibile aumento delle richieste di somministrazione.