Complice la pandemia, ed il Natale in isolamento del 2020, quest’anno la corsa ai regali si preannuncia frenetica. L’e-commerce guida gli acquisti dell’ondata natalizia e, nonostante l’incremento dei prezzi, con i dati sull’inflazione accertati dall’Istat, gli Italiani sembrano propensi a spendere per riempire le calze. Soprattutto quelle dei più piccoli.
Dalle Piccole Donne un’idea per i regali di Natale
“Natale non sarà Natale senza regali”, borbottò Jo, stesa sul tappeto
Inizia così il celebre romanzo Piccole Donne che narra le vicende delle quattro sorelle March: Meg, Jo, Beth e Amy. Un caposaldo della letteratura mondiale per ragazzi da oltre un secolo e mezzo; considerato anche dalla pedagogia, per il tema principale del romanzo. Al centro della narrazione la famiglia ed i valori trasmessi da genitori a figli, ma anche il complesso processo di trasformazione interiore da adolescenti ad adulti. Oggi, i ragazzi che leggono il romanzo, non possono ovviamente identificarsi con le protagoniste, impoverite dalla guerra di secessione americana e con un padre al fronte; possono tuttavia riflettere sulla qualità di un’educazione che centra l’obiettivo della generosità, intesa come servizio al prossimo. Se le sorelle March non avevano regali sotto l’albero, come diceva Beth “Abbiamo papà e mamma, e abbiamo noi stesse”. Questo doveva bastare nel 1868, quando Louisa May Alcott scrisse Piccole Donne e quando il Black Friday era solo il giorno dopo quello del Ringraziamento. Alla luce del periodo che stiamo vivendo, quest’anno potremmo ispirarci a quelle piccole donne, per mettere qualcosa nelle calze dei nostri figli. Due doni: uno ricevuto ed uno da fare.
Importante dare un messaggio progressivo ai nostri figli
Lo ha spiegato la professoressa Caterina D’Ardia docente di psicologia dello sviluppo all’Unicusano, nella trasmissione Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus. “A volte i bambini sono sommersi letteralmente da troppi regali. Sopraffatti anche fisicamente dalla quantità di pacchetti che devono scartare, sembrano quasi non riuscire ad apprezzare nulla. L’eccesso, soprattutto nei più piccoli, porta a non riuscire a giocare con niente. Il bambino invece dovrebbe avere un tempo per scoprire, conoscere, sperimentare quello che gli viene regalato. E soprattutto giocare.” Per questo sarebbe utile abituarli, fin da piccoli, all’idea che a fronte di tanto ricevuto sia bello anche dare qualcosa agli altri. Donare ad esempio un gioco che non usano più, facendolo scegliere a loro, ad un altro bambino, che potrebbe giocarci ed apprezzarlo. “Questo ovviamente dovrebbe avvenire progressivamente – continua la professoressa D’Ardia – un gesto che può diventare un’abitudine. Un modo di vedere l’esistenza, utile anche per creare ordine negli spazi in cui vivono.”
Regalarci un po’ di generosità e metterla come insegnamento nella calza dei nostri bambini insieme ai regali, renderebbe il Natale la vera festa del dono. Le Piccole Donne ce lo raccontano da generazioni.