Squid Game e le serie tv più viste su Netflix che preoccupano la società. Non solo i bambini ma anche la criminalità ha iniziato ormai da tempo a emulare le più note serie Tv del momento. A Torino sono state arrestate recentemente tre persone dalla Squadra Mobile accusate di aver compiuto una rapina in banca, ispirandosi alla nota serie televisiva “La casa di carta” infatti si facevano chiamare come i protagonisti: “professore” ed “Helsinki”. I due però non erano soli: è stata infatti indagata anche una donna ritenuta essere complice per aver fatto da spalla ai due malviventi. L’emulazione delle serie televisive più in voga ma anche più violente da parte di bambini ma anche di criminali non è una novità: già qualche anno fa si iniziava a parlare dei “bambini di Gomorra” ovvero dei ragazzi minorenni che attraverso alcuni video pubblicati in rete riproponevano scene della serie tv sostenendo che le scene che si divertivano a riprodurre non stavano a significare la loro volontà di spacciare o uccidere ma si trattava altresì di un gioco e che la loro unica aspirazione fosse stata quella di andare in televisione.

Squid Game: perché fa così paura?

Non si fa altro che parlare della serie tv del momento che avrebbe causato molti malumori tra i genitori che la reputano troppo violenta e denunciano il rischio emulazione con gravi conseguenze per i ragazzi soprattutto minorenni che si apprestano a seguire la fortunata serie di Netflix insieme ai genitori ma anche da soli: Squid Game! L’allarme a causa di episodi violenti da parte di adolescenti e minorenni riportati dopo la sua visione non arriva solo dall’Italia ma anche dal resto d’Europa: la denuncia più recente arriva infatti dall’Inghilterra dove il consiglio comunale, a causa delle continue segnalazioni del team che si occupa dei programmi di tutela e salvaguardia dell’educazione, ha allertato le famiglie su una serie di casi che hanno coinvolto numerosi minorenni. In una mail rivolta a familiari e tutori legali  è stato infatti consigliato di “tenere gli occhi ben aperti e rimanere vigili” analizzando i comportamenti dei propri ragazzi. La ragione? Il numero crescente di report che registrano un sensibile aumento della percentuale di bambini e adolescenti invischiati in competizioni violente ispirate a Squid Game. Prodotto che, almeno da quanto indicato dal network, sarebbe destinato a un pubblico d’età superiore ai 15 anni. Anche dal Belgio la cronaca riporta episodi di percosse tra bambini proprio dopo avere imitato un gioco della famosa serie tv. Ma perché si emulano soltanto gli atteggiamenti violenti proposti in Tv?

Emulazione serie tv violente: un fenomeno in costante crescita

Secondo alcuni studiosi le Istituzioni come la scuola non fanno abbastanza affinché il fenomeno sia contenuto tra i ragazzi: ci si dovrebbe infatti occupare di più di loro, seguirli di più anche tra le mura domestiche senza creare un clima di competizione con l’altro a cui spesso ci spinge la nostra società moderna. I modelli di competitività infatti portano inevitabilmente a sviluppare un certo grado di aggressività e ci portano anche a vedere l’altro come nemico da abbattere; a tal proposito occorre fare un passo indietro, cercare di riacquisire i vecchi modelli di un tempo di collaborazione e benevolenza e in questo la scuola dovrebbe giocare un ruolo decisivo, a partire quindi dagli insegnanti! I genitori d’altro canto, a casa, devono abbandonare l’idea di volere dei figli perfetti, senza debolezze e migliori di tutto ma anzi accettare il proprio figlio  per quello che è con i suoi pregi e difetti e cercare di indirizzarlo al meglio con intelligenza verso una società sempre più competitiva e violenta!